Vaillant guarda alla sostenibilità con il programma S.E.E.D.S
Tra gli obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2020 c’è quello della riduzione del 25% delle emissioni
Per Vaillant la salvaguardia dell’ambiente è una priorità irrinunciabile; per potere adempiere a questo compito al meglio, le attività di sostenibilità sono state raggruppate nel programma strategico S.E.E.D.S. (Sostenibilità ambientale, Persone, Sviluppo e prodotti e società). La definizione di queste aree strategiche è basata su una comprensione globale della sostenibilità, la cui gestione fa riferimento direttamente al CEO. Questa scelta è dettata dal fatto che le decisioni di natura strategica e operativa di Vaillant sono adottate sempre tenendo presenti allo stesso tempo gli aspetti di business e quelli di sostenibilità.
In tema di efficienza e di rispetto dell’ambientale, Vaillant si è data degli obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2020: tra questi, la riduzione del 25% delle proprie emissioni di CO2, un incremento del 20% dell’efficienza energetica e una riduzione del 25% dell’utilizzo delle risorse idriche, obiettivo quest’ultimo già raggiunto.
Vaillant ha, inoltre, adottato come propri standard i dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite e già nel 2012 l’80% dei propri fornitori facevano lo stesso. L’obiettivo di arrivare al 100% di fornitori aderenti al Global Compact, fissato per il 2020, è già stato raggiunto.
Nella seconda metà del 2015 Vaillant ha inoltre lanciato My Green IQ, una delle più ampie ricerche in ambito europeo sugli atteggiamenti in tema ambientale dei cittadini del vecchio continente, che ha coinvolto 13 paesi e i cui risultati, talvolta davvero imprevisti, sono stati presentati nel corso del 2016.
Sempre nel 2016 Vaillant ha condotto un’analisi finalizzata a comprendere quale contributo reale il settore nel quale opera può dare alla causa ambientale, evidenziandone anche i vantaggi in termini economici, al fine di stimolare concretamente il cambiamento.
È così emerso che delle oltre 19 milioni di caldaie operanti nel Nostro Paese, circa il 70% sono di tipo tradizionale, a bassa efficienza, mentre addirittura 7 milioni sono ormai obsolete, quindi a bassissima efficienza e con emissioni significative di CO2.
Grazie alla sola sostituzione di queste ultime con moderne caldaie a condensazione, si potrebbero ridurre le emissioni di CO2 di 5.908 kt/anno, pari al 7% delle emissioni di gas serra del settore residenziale, mentre ogni famiglia potrebbe godere di un risparmio in bolletta tra il 20 e il 25%.
Per fare un esempio, una famiglia del nord Italia che vive in una casa di 120 m2, passando dalla tradizionale caldaia a camera aperta a una moderna a condensazione, potrebbe tagliare i consumi del 20%, risparmiando fino a 759 € in un anno e ridurre le emissioni di CO2 di 2.170 kg/anno, un quantità sufficiente a compensare le emissione annuali di un’automobile di media cilindrata.