A 20 anni dalla Legge Bersani. Bilancio positivo per la liberalizzazione elettrica, ma serve revisione
Al convegno hanno partecipato tutti i protagonisti che, a vario titolo, hanno caratterizzato il processo di liberalizzazione del mercato negli ultimi 20 anni. I commenti di Peruzy (AU), Ferraris (Terna) e Tamburi (Enel)
Venti anni dopo la liberalizzazione del sistema elettrico con la Legge Bersani, il bilancio per il sistema è positivo, ma con l'evolversi del tempo e del mercato occorre una qualche revisione, "un tagliando". È l'opinione espressa dagli operatori del sistema elettrico, gli attori del mercato, riuniti al convegno organizzato dal Gse “Il mercato dell'energia elettrica a venti anni dalla liberalizzazione” che si è tenuto a Roma nella Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi dei Parlamentari.
Il convegno, introdotto dal Presidente del GSE Francesco Vetrò e incentrato sull'evoluzione del rapporto tra Stato e mercato in un contesto regolamentare mutevole, ha stimolato valutazioni e analisi sugli esiti, in termini di concorrenza, tutela del consumatore, sostenibilità ambientale e qualità dei servizi, di un processo che, a venti anni, non sembra affatto concluso. Infatti le sfide poste dalla transizione energetica e dagli ambiziosi obiettivi ambientali europei rendono la liberalizzazione un percorso in continuo divenire, sia sotto il profilo delle dinamiche di mercato, sia sotto quello dell'evoluzione normativa. E con il paradigma ambientale ormai sempre più centrale nelle scelte politico-regolatorie.
"In questo contesto, le competenze e l'autorevolezza acquisite negli anni fanno sì che il GSE possa candidarsi a pieno titolo ad assolvere al ruolo di volano della transizione energetica, che però non sarebbe possibile se non ci fosse uno sforzo sinergico da parte delle Istituzioni, degli operatori, dei cittadini e della Pubblica Amministrazione", ha detto il Presidente del GSE, Francesco Vetrò, ricordando che "questo impegno corale sarà necessario non solo ai fini del raggiungimento degli obiettivi posti dal PNIEC al 2030, ma anche per garantire all'Italia quel ruolo fondamentale che merita nella lotta ai cambiamenti climatici".
Andrea Peruzy (Acquirente Unico) - "A vent'anni dalla liberalizzazione, il nostro settore vive una stasi e mi auguro che presto l'azione del Governo sblocchi le molte partite aperte: il nodo degli oneri di sistema che gravano sulle bollette è cruciale e il Governo è stato più volte sollecitato a prendere una posizione, non solo dagli operatori ma dal Parlamento e dalla stessa maggioranza che lo sostiene. Il nodo della povertà energetica deve essere affrontato e, in questo, il bonus automatico è una soluzione che deve essere considerata, insieme anche a misure di efficienza energetica. Senza dimenticare l'albo dei venditori, che è cruciale per assicurare maggiore trasparenza e concorrenza nel mercato liberalizzato". Questa è l’opinione di Andrea Péruzy, Presidente e AD di Acquirente Unico, espressa nel convegno già ricordato.
"La legge Bersani - ha continuato Péruzy - ha avuto la capacità di disegnare con lungimiranza e in modo coerente il quadro completo entro cui ha funzionato e ha potuto svilupparsi il sistema elettrico italiano in questi vent'anni". Oggi è evidente, però, che le sfide poste dalla transizione energetica, dalla diffusione delle tecnologie digitali e dagli ambiziosi obiettivi ambientali europei hanno cambiato lo scenario. "In questo contesto AU, creato proprio dalla 79/99, si è trasformato: non più solo ‘un acquirente unico’ ma una vera e propria società di servizi a vantaggio di tutti gli attori del mercato, che dà attuazione alle direttive europee e talvolta le anticipa. Penso al Sistema Informativo Integrato, best practice italiana che suscita l'interesse e l'attenzione degli altri paesi europei; penso al comparatore pubblico di offerte che soddisfa i requisiti fissati dalle recenti direttive; alla procedura di conciliazione terza e gratuita dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente, attuativa della direttiva ADR. Infine - ha concluso Péruzy - la Società sta lavorando ad un progetto europeo per la definizione di 'consumatore vulnerabile’ e rilascerà a Luglio il Portale Consumi, a cui tutti potranno accedere per avere informazioni sui propri consumi e sulle proprie situazioni contrattuali". -
Luigi Ferraris (Terna) – “Venti anni dopo la liberalizzazione del sistema elettrico con la Legge Bersani il bilancio per il sistema è positivo, ma con l'evolversi del tempo e del mercato occorre una qualche revisione, ‘un tagliando’. È l'opinione espressa dagli operatori del sistema elettrico, gli attori del mercato, riuniti al già ricordato convegno organizzato dal Gse “Il mercato dell'energia elettrica a venti anni dalla liberalizzazione”.
"Con l'evolversi del mercato l'attività sta cambiando pelle rispetto ai tempi del varo della Bersani: gli impianti di generazione sono passati da 800 a 800mila e dobbiamo aspettarci che questo numero evolva verso un milione. Quindi dobbiamo essere sempre più attenti alla sicurezza della rete, che è sollecitata in maniera diversa" ha rilevato l'amministratore delegato di Terna Luigi Ferraris. "Sicuramente la liberalizzazione ha creato le condizioni per un mercato più concorrenziale accelerando gli investimenti, favorito l'apertura del mercato ai clienti finali ma siamo alla vigilia di una nuova fase con un percorso di decarbonizzazione dobbiamo affrontare il tutto in modo coordinato con azioni parallele e forse qualche regola ora la dobbiamo rivedere. Il capacity market è uno degli elementi sul tavolo" ha aggiunto.
Carlo Tamburi, direttore Enel Italia - "Se le tlc e i trasporti hanno portato l'Italia nella situazione in cui è oggi, la liberalizzazione del sistema elettrico ha portato alla creazione di campioni nazionali che si sono affermati nel mondo. Oggi certo c'è bisogno di un tagliando profondo al sistema energetico nazionale, tenendo conto del peso delle rinnovabili e del phase out del carbone. Un tagliando che va fatto tutti insieme in tempi rapidi, perché gli obiettivi al 2030 sono raggiungibili ma non si fanno da soli e soprattutto dobbiamo metterci nell'ottica del cliente che vuole capire meglio, avere una visione, spendere meglio. Il tutto in termini di sostenibilità che è il nuovo paradigma del futuro". L'amministratore delegato di Acea e vicepresidente di Utilitalia Stefano Donnarumma ha sottolineato come "l'esperimento della liberalizzazione ha portato il sistema elettrico italiano a fare passi da gigante e può essere esteso ad altri settori e l'Autorità lo sta facendo. La preoccupazione tipica di aziende come la nostra è identificare il giusto metodo per difendere quanto costruito in anni".