Bratislava rompe il contratto con Slovenske Elektrarne (Enel)
Il governo slovacco del premier Fico ha deciso di recedere dal contratto con Slovenske Elektrarne (Gruppo Enel) per la centrale idroelettrica sul Danubio di Gabickovo
Il governo di Bratislava ha deciso di rescindere il contratto con la compagnia energetica Slovenske Elektrarne (Gruppo Enel) per la centrale idroelettrica sul Danubio di Gabickovo, la più grande del Paese. Ad annunciarlo è stato il primo ministro Robert Fico, per il quale il passo si è reso necessario perché Slovenske Elektrarne avrebbe violato - dice - le condizioni del contratto di concessione dell'impianto e ha puntato il dito direttamente contro l'azionista di maggioranza italiano.
“Siamo certi di avere tutte le ragioni per revocare l’efficacia dell’accordo e pensiamo che qualsiasi tentativo dell’Enel di ottenere un indennizzo sia destinato al fallimento”, ha aggiunto Fico, il quale ha precisato che la compagnia italiana chiede un risarcimento di 43 milioni di euro.
Secondo il premier slovacco, Enel si rifiuterebbe di comunicare al governo di Bratislava informazioni essenziali, necessarie per verificare la corretta spartizione degli utili. “In più, non vediamo nessun piano di ricostruzione e di lavori per questa centrale, che ha una durata di vita di 20 anni, che sono già passati”, ha detto Fico. La notizia giunge nel momento in cui Enel sta decidendo a chi vendere il 66% della compagnia slovacca, la cui rimanente quota è di proprietà statale. In lizza per l’acquisto c'è la ceca Cez e una cordata guidato dalla ungherese MvM Group e dalla slovacca Slovnaft.