La Commissione europea autorizza il salvataggio pubblico di Areva da 4,5 miliardi
L’intervento dello Stato francese nell’operazione è subordinato a due condizioni: sicurezza di Flamanville e cessione di reattori
Bruxelles autorizza il salvataggio pubblico del colosso nucleare francese Areva. La Commissione Ue ha approvato il piano di ristrutturazione, ritenendo la robusta iniezione di capitale da 4,5 miliardi "conforme alle regole sugli aiuti di Stato". Il piano di ristrutturazione, indica l'esecutivo comunitario, "ha permesso all'impresa di essere gestibile senza falsare illegittimamente la concorrenza nel mercato unico". Il versamento dell'aiuto pubblico è subordinato a certe condizioni, in particolare alla conclusione positiva delle verifiche che sta svolgendo l'Agenzia di sicurezza nucleare francese sul serbatoio del reattore nucleare di Flamanville III e all'autorizzazione della cessione dell'attività dei reattori di Areva.
Il piano di ristrutturazione Areva si occuperà delle attività legate al ciclo del combustibile nucleare, cioè le attività e servizi a monte e a valle che intervengono nella produzione di elettricità a partire dall'uranio nei reattori nucleari.
La Commissione ritiene che la cessione completa dell'attività dei reattori di Areva ridurrà sensibilmente le operazioni del gruppo nel settore nucleare e limiterà di conseguenza le distorsioni di concorrenza indotte dall'aiuto statale. La competitività di Areva, inoltre, contribuirà a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di uranio in Europa.
L'Antitrust europeo ha constatato che Areva finanzierà una parte importante dei costi della ristrutturazione con il ricavato delle vendite di attivi, tra cui l'attività dei reattori che sarà ceduta a Edf, l'operatore storico francese. Quest’operazione è subordinata ai test dell'Agenzia di sicurezza nucleare al reattore di Flamanville III fornito da Areva. L'aiuto per la ristrutturazione "non potrà essere versato prima di tale scadenza". Di conseguenza l'Antitrust ha approvato un prestito di 3,3 miliardi di euro dello Stato francese ad Areva per coprire i bisogni di liquidità fino al momento in cui l'iniezione di capitale pubblico sarà possibile.
Areva è controllato direttamente o indirettamente dallo Stato francese nella misura dell'86,5% e opera sui mercati del nucleare sull'insieme del ciclo produttivo.
Timori per il maltempo – Il ministro dell'Ambiente francese Ségolène Royal teme un deficit di elettricità per questa settimana e ha convocato una riunione di crisi con EDF e altri fornitori. In questi giorni, infatti, è previsto un consumo eccezionale di elettricità causato dalle temperature polari, che in alcune regioni del Paese potrebbero arrivare addirittura a -11 °C. Il problema consiste soprattutto nel fatto che ci sono ancora 7 reattori nucleari fermi, mentre quando si toccarono le stesse temperature record nel 2012 tutti i reattori funzionavano a pieno regime.