Dispacciamento, il Mise studia la possibile partecipazione delle rinnovabili
Il ministero dovrà accogliere quanto contenuto nel decreto di recepimento della direttiva efficienza. Tutto nasce da un’interrogazione del M5S
Il ministero dello Sviluppo economico sta analizzando i possibili interventi per consentire la partecipazione delle fonti rinnovabili e della domanda ai mercati dell’energia e dei servizi di dispacciamento, come previsto dall’art. 11 del Dlgs 102 del 2014.
L’esame, ha rimarcato il Mise, “terrà conto sia dei vincoli tecnici e operativi” che ciò pone nella gestione della rete in sicurezza e al minimo costo, “sia dei costi connessi” a tale partecipazione, “anche con riferimento ai requisiti tecnici e alle dotazioni impiantistiche” che gli impianti Fer e la domanda dovranno garantire per essere considerati idonei.
È quanto si legge nella risposta del Mise all’interrogazione 3-02090 con cui i senatori del M5S Gianni Girotto, Gianluca Castaldi, Vincenzo Santangelo, Carlo Martelli avevano presentato, lamentando che, tra gli adempimenti previsti dall’art. 11, quello relativo alla riforma delle tariffe progressive fosse nel frattempo stato oggetto di due consultazioni dell’Autorità per l’energia, mentre quelli ora ricordati, di cui al comma 3, solo di avvii di procedimento.
Il mondo delle rinnovabili - “Il Ministero dello Sviluppo economico e l'Autorità per l'energia devono rendere più semplice per le fonti rinnovabili elettriche l'accesso al mercato dei servizi energetici. In questo modo il mercato elettrico potrà diventare finalmente più maturo, consentendo un abbassamento dei costi per i consumatori italiani che sopportano attualmente un peso dovuto a dispacciamento pari al 9% sul valore di mercato, contro il 4% del Regno Unito e il 5% della Germania”. Lo scrive in una nota il Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, che raggruppa 30 associazioni del settore.