I lavoratori di Alcoa e Sulcis: “Abbassate i prezzi dell’energia”
Si incrociano le sorti dei due poli dell’iglesiente. Glencore si è detta interessata a rilevare lo stabilimento dell’allumino, ma chiede conferme al governo. Intanto, i minatori del Sulcis se la prendono con Enel
Tocca anche la sede regionale dell'Enel a Cagliari la protesta dei lavoratori dell'Alcoa di Portovesme, già impegnati nel vicino presidio davanti al Consiglio regionale di via Roma. Prima di marciare verso l'Enel, altri momenti di tensione con spintoni tra manifestanti e forze dell'ordine. Intanto, nell’incontro che si è tenuto alla sede del ministero dello Sviluppo economico Glencore, la compagnia svizzera che si è detta interessata a rilevare il polo nell’iglesiente, “ha confermato il proprio interesse a discutere della questione Alcoa chiedendo chiarimenti in merito a energia, infrastrutture e ambiente''. Lo si legge in un comunicato del ministero dello Sviluppo in cui si precisa che governo ed enti locali hanno fornito le informazioni richieste.
“Su questa base - prosegue la nota - Glencore si è riservata di fornire le proprie valutazioni entro una settimana” (mercoledì 5, ndr).
Sull’altro fronte caldo, quello della Carbosulcis, gli operai dello stabilimento agli onori della cronaca puntano il dito contro l'Enel per gli alti costi dell'energia, uno dei principali motivi che ha spinto la multinazionale americana a disimpegnarsi dal polo industriale di Portovesme. Più volte i sindacati hanno chiesto a governo, Enel e azienda di arrivare a definire un accordo bilaterale per calmierare i prezzi dell'elettricità in un'area dove insistono le più grandi aziende energivore della Sardegna.