Elettricità

La compagnia elettrica ha deciso di fare delle interruzioni per evitare che il caldo torrido facesse collassare la rete

Esplodono in Libia le proteste per la mancanza di energia elettrica, dovuta alla decisione della compagnia fornitrice di interrompere l’erogazione a causa del caldo torrido in tutto il Paese, che ha portato le temperature oltre i 40 gradi. 
Manifestazioni di protesta e blocchi stradali si sono registrati in diverse vie di Tripoli: secondo quanto riferiscono i media locali, i blocchi stradali sono stati effettuati dando alle fiamme copertoni delle auto, dopo che giovedì la corrente elettrica è mancata per 20 ore. Sono state chiuse le strade principali delle zone di Ghout a Shal, Qarqarsh e del quartiere al Andalus. Le proteste sono arrivate fino alla periferia. Il problema riguarda però anche altre città della Tripolitania come Zliten, Khoms, al Zawuia, Zuwara, Sebrata e Zintan. Su questo tema era intervenuto lunedì scorso il premier Fayez al Sarraj in diretta televisiva, assicurando di seguire la vicenda con la compagnia elettrica per un'equa distribuzione dell'energia elettrica.

Alla base dei continui blackout elettrici che si registrano a Tripoli e nelle altre città dell'ovest della Libia ci sarebbero - secondo il governo - interventi sulla linea delle milizie armate. Secondo quanto riferito dalla compagnia elettrica libica in una nota, nei giorni scorsi si sono verificati numerosi casi di sovraccarico in diversi punti, che hanno provocato l'interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica e il verificarsi di guasti sulla linea. Questo perché, secondo quanto denuncia la compagnia, sia a Tripoli che in diverse altre città della Tripolitania le milizie sono intervenute presso alcune centrali e con la minaccia delle armi hanno imposto di aumentare la potenza di erogazione, provocando incidenti e un sovraccarico.