Cala l’utile di Gazprom, nel 2012 è stato di “soli” 29 miliardi di euro
La crisi riduce del 10% i margini pur in presenza di un aumento del fatturato. Il colosso si consola con l’acquisizione dei diritti di quattro giacimenti nel Mar di Barents
Primi effetti della crisi sul gigante russo del gas Gazprom: nel 2012 l'utile netto, pur se colossale (29 miliardi di euro), è calato di circa il 10% rispetto all'anno precedente ed è inferiore a quello dell'americana ExxonMobil (45,2 miliardi dollari) e di Apple (41,7 miliardi di dollari), società questa che lo scorso anno si trovava alle spalle del gigante russo. Il giro d'affari è migliorato del 2,7% (117,5 miliardo di euro) ma le sole vendite di gas sono calate del 6% (65,5 miliardi euro) in valore e del 7% in volume (482 miliardi di metri cubi).
Sempre nei giorni scorsi Gazprom si è aggiudicata dal governo russo il diritto di esplorare quattro giacimenti di gas nel nord del Mare di Barents. I quattro campi offshore detengono circa 1.800 miliardi di metri cubi di gas naturale, secondo i dati forniti nel decreto del primo ministro Dmitrij Medvedev, cifra considerevole se si pensa che la Russia ha prodotto 655 miliardi di metri cubi di gas naturale nel 2012, secondo le statistiche ufficiali. La società pagherà circa 290 milioni dollari per i diritti di esplorazione fino al 2018. Gazprom e Rosneft sono le uniche società autorizzate a lavorare sulla piattaforma continentale artica della Russia.
Nessuna delle due società ha iniziato l'estrazione del petrolio o del gas nell'Artico fino ad ora, anche se sia intenzione di farlo in joint venture con società estere.