Quelli del no. Calenda: “Tra Ilva e Tap l'Italia rischia di morire di veti”
Una sentenza del Tar sulla trasparenza degli atti. Massimo D’Alema in campagna elettorale si schiera con i comitati Nimby. I lavori in Azerbaigian
"In Puglia Emiliano fa ricorso contro l'Ilva perché non va a gas e contro il Tap perché porta il gas. È una situazione surreale. Noi abbiamo 32mila chilometri di gasdotti in Italia e il tratto del Tap sono 8 chilometri. Stiamo parlando del nulla, e su questo si scatena una battaglia ideologica. L'Italia rischia di morire di questo tipo di atteggiamento". Lo dice il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. "Non dobbiamo rassegnarci al piccolo cabotaggio. Questo Paese è grande anche perché c'è l'industria e così deve continuare a essere. Come si devono poter costruire le opere che servono. E si può fare se si capisce che governo, istituzioni e sindacati, pur nella differenza dei ruoli, hanno poi un obiettivo comune. Bisogna lavorare sul merito, non su prese di posizione ideologiche o finalizzate alla campagna elettorale".
Sentenza del Tar - La terza sezione del Tar del Lazio ha accolto il ricorso di un cittadino di Melendugno (Lecce), disponendo che il Ministero dell'Ambiente rilasci copia delle serie storiche delle tabelle mensili riepilogative dello stato di ottemperanza alle prescrizioni ante-operam da parte della società Tap (Trans adriatic pipeline), impegnata nei lavori di realizzazione del gasdotto che dovrebbe approdare a San Foca di Melendugno. La documentazione dovrà essere fornita entro 30 giorni dalla notifica o dalla comunicazione della sentenza. L'accesso a questo atto era stato negato al ricorrente nel giugno scorso. Nella sentenza i giudici scrivono che le serie storiche di quelle tabelle "vanno in ogni caso intese come informazione ambientale, rientrando tra le fattispecie delineate nell'art. 2 del decreto legislativo n. 195 del 2005, in quanto rappresentative di misure e attività di impatto sull'ambiente". A tale proposito i giudici indicano due sentenze precedenti del Tar Calabria (2009) e del Tar Abruzzo-Pescara (2007).
D’Alema - Per l'esponente di Liberi e Uguali (LeU), Massimo D'Alema, "dovrebbe far riflettere molti il modo in cui il governo nazionale ha potuto decidere con un proprio atto di imperio, dopo una lunghissima vicenda, l'approdo del gasdotto (Tap, ndr) in una delle aree turistiche più qualificate, con la pretesa di militarizzare il cantiere. Di fronte a tanta sfrontatezza, l'intera rappresentanza salentina avrebbe dovuto mettere la testa sotto terra per la vergogna". D'Alema lo ha detto a Nardò (Lecce), nel corso di un incontro con i rappresentati del mondo agricolo. "Nasce da qui l'esigenza di una rappresentanza più forte, capace di incidere sulle decisioni politiche e di riportare il Salento e il Mezzogiorno nell'agenda politica".
I tempi del Tap - La costruzione del gasdotto Transadriatico (Tap) procede in Grecia e in Albania con un anticipo sui tempi programmati: lo ha reso noto il consorzio incaricato della realizzazione dell'infrastruttura energetica, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa azera "Trend".