Petrolio. Assemblea dell’Unione petrolifera. In calo a 13-15 miliardi la spesa italiana
La fattura petrolifera del 2016 sarà al minimo da 20 anni. La spesa energetica complessiva è di 28-29 miliardi. Il blocco dei giacimenti della Val d’Agri costa 900 milioni
Il prezzo del greggio negli ultimi mesi ha ricominciato a salire (+90%), ma la fattura petrolifera per il 2016 si attesterà ai minimi da 20 anni, fra i 13 e i 15 miliardi di euro, malgrado il blocco dei giacimenti in Val d'Agri che inciderà fra 800 e 900 milioni. Lo stima l'Unione petrolifera nel corso dell’assemblea che si è svolta nei giorni scorsi.
L'anno scorso il prezzo medio del petrolio è stato pari a 51 dollari, mentre quest'anno, nonostante gli aumenti, si attesta sui 39 dollari. Anche la fattura energetica scenderà, attestandosi a 28-29 miliardi, ai minimi dal 2001.
Fra i temi toccati ci sono la corruzione, le tasse pesantissime e l’eccesso di burocrazia. Secondo Vincenzo Boccia, presidente della Confindustria intervenuto all’assemblea, il settore petrolifero è come il “fulcro della ripresa dell’economia italiana”.
Alcuni spunti: è in ripresa il mercato dell’auto, principale destinatario dei prodotti petroliferi, e “lo scorso anno si è registrato il 15% di immatricolazioni in più”, dice il presidente dell’Up Claudio Spinaci.
Marginali ancora le auto elettriche (per Alfredo Altavilla, ceo di Emea Fca, “l’elettrico non è un’alterativa credibile: le batterie occupano troppo spazio, hanno una resa scarsa, durano poco e non c’è una rete capillare”), mentre c’è il boom del car sharing.
Tra i problemi più sentiti il contrabbando petrolifero e i furti: un’industria dell’illegalità che contribuisce a un dumping selvaggio sui prezzi finali.