Trivelle. L’ultimo atto di Trump: via libera alle ricerche in Alaska
Il processo di cessione alle compagnie petrolifere potrebbe concludersi prima del 20 gennaio, data dell'insediamento del futuro presidente Biden
L'amministrazione Trump ha annunciato che avvierà il processo formale per vendere alle compagnie petrolifere i diritti per estrarre petrolio e gas nella pianura costiera dell’Arctic National Wildlife Refuge (ANWR), una grande area naturale nell’Alaska nord-orientale. Tale processo potrebbe concludersi prima del 20 gennaio, data dell'insediamento del nuovo presidente, rendendo più difficile rovesciare tale decisione per la nuova amministrazione Biden, che si oppone alla trivellazione dell'Artico in Alaska.
I precedenti
Già ad agosto il governo degli Stati Uniti aveva approvato un piano per alcune ricerche preliminari a eventuali vendite all’asta dei diritti per il gas e il petrolio all’interno dell’area. Ma di possibili trivellazioni nell’Arctic National Wildlife Refuge si parla dal 1977, quando il Congresso tenne per la prima volta una serie di udienze per determinarne l’impatto ambientale e anche nel 2017, il Congresso aveva approvato una riforma fiscale che già apriva alla possibilità di estrazione. Nel 1986 ci fu anche una prima perforazione esplorativa nei confini del parco, i cui risultati non sono però mai stati resi noti.
Il bando
La novità di questi giorni è che il Bureau of Land Management (un’agenzia per la gestione del territorio, che fa parte del dipartimento dell’Interno) ha pubblicato un bando che riguarda contratti per circa 6 chilometri quadrati e che, in sintesi, chiede alle aziende a quali aree sarebbero interessate per estrarre petrolio o gas. L’amministrazione Trump ha annunciato inoltre tempi piuttosto stretti per l’eventuale chiusura dei contratti, alcuni dei quali potrebbero essere firmati intorno al 17 gennaio, quindi giusto pochi giorni prima che Trump smetta a tutti gli effetti di essere presidente.