Gli Appennini di Slow Food: “Sono fabbriche di benessere”
Un centinaio di delegati per la tre giorni di incontri sulle aree interne ospitata nei monti Lepini
“Gli Appennini non sono solo un luogo dove si produce ricchezza materiale, ma dove si produce benessere: la qualità dell’acqua e dell’aria delle città dipendono da questa fabbrica di benessere”. Lo ha detto il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale in chiusura della terza edizione degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino.
L’occasione per ribadirlo è l’appuntamento che in questi tre giorni ha radunato in Lazio (nei comuni di Segni, Fossanova-Priverno, Cori e Carpineto Romano) un centinaio di delegati provenienti dalle varie regioni della “spina dorsale della penisola”, grazie al contributo e alla collaborazione della Compagnia dei Lepini.
Fin dal 2011 l’associazione della Chiocciola riunisce in questo evento biennale agricoltori, allevatori e pastori, produttori agroalimentari, amministratori, esperti universitari ed esponenti delle comunità.
La conclusione dei lavori della terza edizione è stata anche l’occasione per la firma di un protocollo d’intesa fra Slow Food Italia e i sindaci delle amministrazioni locali, nonché per un appello che Pascale ha lanciato a nome di tutta l’associazione: “Di recente è arrivata una legge sui piccoli borghi, positiva ancorché dotata di ben poche risorse finanziarie, ma continua a mancare quella legge sul consumo di suolo che in Italia viene chiesta a gran voce da anni. Ci auguriamo che lo scorcio di legislatura che rimane consenta di portare a compimento il disegno fermo in Parlamento, perché la risorsa suolo è ormai troppo a rischio”. La problematica incide infatti sull’intero sistema agricolo, anche nelle aree interne. E va a sommarsi alle tante difficoltà già presenti: “Da più parti - sostiene il presidente di Slow Food Italia - si parla dell’importanza delle aree interne, ma si finisce col constatare che questo argomento non diventa quasi mai prioritario: perché le priorità vengono stabilite sulla scorta di indicatori inadeguati e parziali, come il numero di abitanti nel caso dei servizi scolastici, ospedalieri e amministrativi”.
Per il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, durante l’assemblea plenaria degli Stati Generali “c’è una ricchezza figlia dell’Italia dei mille comuni, dell’approccio al consumo legato alla terra e alla storia. L’assemblea di oggi tocca un tema centrale, perché i processi di metropolizzazione stanno svuotando e spopolando questa immensa ricchezza delle aree interne e dei borghi”.
“Occorre respingere - continua Zingaretti - l’illusione che solo andando verso la metropoli vi siano più opportunità: passiamo dalla fase della resistenza a quella del rilancio di questi territori, e non per fare un favore a chi ci vive, ma perché il rilancio delle aree interne serve all’Italia. La battaglia che gli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino conducono è dunque una battaglia per il futuro che si integra dentro un intero modello di sviluppo”.