Le città più sicure per i ciclisti sono Reggio Emilia, Torino e Modena
La graduatoria è stata stilata sulla base dell'Indice di Ciclabilità Urbana, la nuova funzione di un’app che tiene conto dalla valutazione di chi pedala ogni giorno
La città più “bike friendly” è Reggio Emilia, che permette alle bici persino di girare contromano, seguita da Torino, Modena e Bologna. E' questo il giudizio dato da chi pedala ogni giorno sulle strade delle città italiane attraverso l'Indice di Ciclabilità Urbana, la nuova funzione dell'app Wecity, usata già da 30mila utenti; questo indice, una sorta di “Tripadvisor della sicurezza”, viene calcolato con un algoritmo che tiene conto delle recensioni degli utenti, dei chilometri mappati e della percentuale di copertura della città. La nuova funzione, Bike Safe consente di “votare”, al termine di un tragitto in bici, il livello di sicurezza del viaggio. Esattamente come siamo ormai abituati a fare con un ristorante o un hotel: l’utente assegna una stella ai tragitti più pericolosi, e fino a 5 stelle per quelli più sicuri.
La risposta degli utenti nei primi sei mesi di utilizzo è stata immediata, a conferma del fatto che il problema è estremamente sentito. In poco tempo i dati raccolti hanno permesso di mappare decine di città e di definire un indicatore generale, chiamato Indice di Ciclabilità Urbana (ICU), che classifica le città in base alla loro sicurezza per chi pedala. L'aspetto interessante dell’Indice di Ciclabilità Urbana è che rappresenta il punto di vista di chi si sposta ogni giorno in bicicletta, ma è mediato da alcuni fattori correttivi, come il numero minimo di votazioni o la percentuale di copertura della città. In questo modo si può ridurre il fenomeno per cui pochi utenti, molto attivi, possono alterare nel bene o nel male la valutazione della città.
Attualmente Reggio Emilia guida la classifica come città più sicura e bike friendly, con un'indice di ciclabilità urbana di 3.33 (il massimo è 5): è la città che permette alle bici di girare addirittura contromano, nella quale i chilometri mappati crescono ogni giorno (ad oggi sono 246,9 km, per una copertura del 14%); segue Torino, con un indice di 3.13: con 800,5 km pedalati (una copertura del 29,5%), la community di Torino ha messo in evidenza le zone sicure e quelle pericolose; Modena, al terzo posto in classifica con un indice di 3.05, è al momento la città con la più alta copertura di strade mappate, quasi il 40% (ovvero 650 Km); Bologna - forse per merito della “tangenziale delle bici” - ha oltre un quarto delle strade mappate (25.9% e 477.9 Km), e il 4° posto in classifica, con un indice di ciclabilità urbana di 2.81.
Secondo Paolo Ferri, CEO di WECITY, le mappe “sono una forma di restituzione dei dati raccolti grazie agli utenti. In un mondo dove ogni giorno accettiamo, senza neanche leggerli, terms & conditions che stabiliscono come verranno utilizzati i nostri dati, abbiamo voluto rendere evidente lo sforzo e il risultato collettivo, mettendo queste mappe a disposizione di chiunque”.
Un primo risultato importante è già stato raggiunto: le amministrazioni pubbliche iniziano a considerare l'Indice di Ciclabilità Urbana come un criterio oggettivo su cui misurare i risultati delle politiche di mobilità e uno strumento per analizzare a fondo i dati relativi agli spostamenti in bici. Il prossimo passo sarà quello di rendere le informazioni sulla sicurezza direttamente nell’app wecity, realizzando un navigatore in grado di guidare l’utente attraverso il percorso più sicuro.
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