Cortometraggi. Gravity vince il Conai Special Award al Giffoni Film Festival
Il premio è stato consegnato alle registe Sara Taigher e Yassmin Yaghmai. Il vicedirettore CONAI Fabio Costarella commenta: «Una favola onirica che ci lascia un monito importante: dobbiamo prenderci cura delle risorse del Pianeta»
Il corto d’animazione Gravity, coproduzione italo-messicana, si aggiudica il Conai Special Award al Giffoni Film Festival 2024. Il premio, dedicato al miglior film del festival che affronta tematiche legate a sostenibilità e ambiente, è stato assegnato durante la cerimonia di chiusura: il vicedirettore Conai Fabio Costarella lo ha consegnato alle registe Sara Taigher e Yassmin Yaghmai, fondatrici dello studio d’animazione Robotina. La statuetta assegnata al miglior film ambientale è la Fenice Conai: rappresenta una fenice a sette code in metallo cromato rosso, che spiega le ali e poggia su una base in pietra lavica. È stata progettata da un gruppo di studenti della Scuola del Design del Politecnico di Milano.
Di che cosa parla
Sceneggiato da Matilde Piran e Niccolò Dettore su uno storyboard della stessa Yassmin Yaghmai e di Juri Agostinelli, Gravity è ambientato in un futuro immaginario e distopico: un metaverso, forse una versione di come potrà essere il nostro mondo fra mille o duemila anni, in cui la gravità funziona al contrario, o non esiste. Tutto ciò che viene lasciato andare, per errore o di proposito, sparisce nel cielo: dai mozziconi di sigaretta al cibo fino alle persone amate. Persino un gatto che si sporge troppo da un’apertura sul soffitto viene trascinato verso l’alto. In una realtà simile, i rifiuti sembrano essere l’ultimo dei problemi. Almeno finché la gravità non decide di cambiare direzione, e tutto ciò che sembrava disperso nello spazio non torna indietro. Un corto che usa sapientemente un’ambientazione post-futurista (strizzando l’occhio a Blade Runner e, in qualche modo, a Minority Report epurato dagli aspetti dark) per ricordarci quanto le nostre azioni abbiano conseguenze e quanto l’incuria possa essere dannosa. Per i sentimenti come per il Pianeta. «Una favola onirica, palesemente irreale ma con un potenziale visionario interessante» commenta Fabio Costarella. «Pur attraverso una storia estrema e dalle sfumature non sempre ottimiste, Gravity ci lascia un monito importante: dobbiamo prenderci cura delle risorse della Terra così come ci prendiamo cura dei nostri affetti e delle persone che amiamo».