Green life

La biodiversità va tutelata per il 60% dei nostri connazionali - il 5% in meno dell’Eurobarometro del 2015 -, percentuale che colloca l'Italia al penultimo posto in Europa

Sono in calo, rispetto a quattro anni fa, gli italiani convinti della necessità di prendersi cura della natura e della biodiversità, con l’obiettivo di affrontare con più efficacia questioni come il cambiamento climatico. Questa l'indicazione che emerge dal rapporto di Eurobarometro sugli europei e l'attitudine verso la biodiversità.

Solo il 60% degli italiani intervistati si dice “totalmente d'accordo” con l'affermazione secondo la quale “abbiamo la responsabilità di prenderci cura della natura”: il dato è in calo del 5% rispetto al precedente Eurobarometro del 2015 e colloca l'Italia al penultimo posto in Europa. Lo stesso accade con la responsabilità verso la natura e i cambiamenti climatici, con la diminuzione dei più convinti a favore di opinioni più sfumate.

“L’agricoltura e la silvicoltura intensive e lo sfruttamento eccessivo della pesca, ossia di gran lunga i principali fattori di perdita della biodiversità, sono sempre più riconosciuti – si legge nel commento ai dati – come importanti minacce alla biodiversità, anche se tale percezione non è ancora del tutto chiara”. La ricerca rileva inoltre un netto aumento di quanti si dichiarano completamente d’accordo sul fatto che la biodiversità sia indispensabile per la produzione di generi alimentari, combustibili e medicinali (91%) e di quanti ritengono che la biodiversità e una natura in buona salute siano importanti per lo sviluppo economico a lungo termine (92%)”.

Un dato europeo dovrebbe comunque far sperare: la maggior parte degli europei si dichiara “restia a barattare danni o distruzione della natura nelle zone protette con lo sviluppo economico”. La maggior parte dei cittadini “considera che intraprendere azioni a livello di Ue sia legittimo per i settori della biodiversità e dei servizi ecosistemici”.