Dalla Liguria a Sicilia, il progetto della maxi-ciclovia italiana
Il progetto prevede un percorso di 2.600 km sulla dorsale appenninica, dalla Liguria alla Sicilia, lungo le strade di montagna
Scoprire l'Appennino in bicicletta, lungo vecchie strade poco trafficate che attraversano antichi borghi, foreste incantate e panorami mozzafiato. E per rinfrancarsi della pedalata, niente di meglio che un bel pranzo in trattoria a base di prodotti tipici locali. è lo spirito della Ciclovia dell'Appennino, il progetto lanciato due anni fa dalla ong Vivi Appennino e Confcommercio Ascom, col sostegno del Ministero dell'Ambiente. Un percorso di 2.600 km sulla dorsale appenninica, dalla Liguria alla Sicilia, lungo le strade di montagna.
Un modo per promuovere il turismo ciclistico, diffusissimo in Nord Europa e poco praticato da noi, ma anche per valorizzare i borghi di montagna, abbandonati e impoveriti, a volte devastati dai terremoti, eppure pieni di bellezze storiche e ambientali e di eccellenze gastronomiche.
Pochi giorni fa si è conclusa la seconda edizione dell'Appennino Bike Tour, il raid lungo tutta la ciclovia. La prima edizione la scorsa estate aveva visto in azione i cicloamatori, che avevano impiegato 42 giorni a percorrere tutto l'itinerario. Quest'anno è sceso in pista il campione ultraciclyst Omar di Felice, che ha impiegato appena 11 giorni da Altare, in provincia di Savona (dove cominciano gli Appennini) ad Alia in provincia di Palemo.
Durante il raid, i Comuni attraversati hanno firmato un accordo per raccogliere le firme per una proposta di legge che istituisca la Ciclovia Appenninica. La norma dovrebbe riconoscere l'itinerario individuato da Vivi Appennino, fornendolo di segnaletica e di infrastrutture.
"Ma il percorso è già fruibile ora - spiega Enrico Della Torre, direttore della ong -. Sul sito appenninobiketour.com si possono scaricare le tracce di ciascuna tappa. Per noi la ciclovia è un volano per far conoscere queste aree, oggi sempre più spopolate. Ad ogni tappa i cicloturisti possono scoprire i territori: i monumenti, la natura, le terme, i prodotti tipici, la gastronomia". Con la legge speciale, oltre alla segnaletica, si potrebbero incentivare i punti di ristoro, i noleggi bici, la formazione delle guide ciclistiche e ambientali.