Test su animali di prodotti cosmetici, l'Europa vuole il bando mondiale
La deputata Evi (M5s): "Un grande risultato, questa l'Europa che vogliamo"
"Oggi è una grande giornata per il benessere animale e per l'Europa, che si assume la responsabilità di condurre una battaglia globale di sensibilizzazione per arrivare alla messa al bando globale della sperimentazione animale dei prodotti cosmetici". Questo il commento dell'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Eleonora Evi, all'approvazione a larga maggioranza (ben 620 voti a favore), a Bruxelles, nella seduta plenaria del Parlamento europeo, della risoluzione che chiede all'Unione di impegnarsi a promuovere, sostenere e facilitare la conclusione di una convenzione internazionale, per dire basta ai test su animali e per vietare una volta per tutte il commercio internazionale di qualsiasi prodotto cosmetico che non sia "cruelty free".
"L'Europa ha scelto di ascoltare la voce di milioni di suoi cittadini - continua Evi - che con tante petizioni le hanno chiesto di farsi capofila di questa battaglia di civiltà; con questa risoluzione, insieme agli Stati membri, l'Unione dovrà impegnarsi, nel contesto delle Nazioni Unite e non solo, a convincere il più ampio numero di paesi ad affrontare seriamente la questione della sperimentazione animale nel settore dei cosmetici".
Una sperimentazione che in Europa non potrebbe avvenire, perché il Regolamento (n.1223/2009) vieta i test sugli animali di ingredienti e prodotti cosmetici, così come la loro commercializzazione.
"Nonostante questo, però, - prosegue Evi - non siamo un'isola felice. Infatti, la legislazione dell'Unione, incardinata sul regolamento REACH, prevede comunque la sperimentazione sugli animali di sostanze chimiche che sono presenti, oltre che nei cosmetici, anche in altri prodotti di largo consumo, come detergenti e farmaci. Inoltre, una questione da affrontare, è quella dei prodotti cosmetici provenienti da paesi terzi, che arrivano nel mercato europeo, ma che spesso sono privi delle informazioni sui test eseguiti altrove, impedendo di fatto la piena attuazione dei nostri divieti. Per questo la risoluzione approvata oggi ha ancor più valore, perché si scrive che l'obiettivo è arrivare a un bando globale e mette nero su bianco un impegno ben preciso per l'Europa".
L'Unione, dunque, si assume il ruolo di portabandiera di questa campagna politica e culturale condivisa dal 90% degli intervistati da Eurobarometro, secondo i quali è necessario vietare la sperimentazione animale e porre fine al commercio internazionale di prodotti e ingredienti cosmetici che hanno avuto questo tipo di test oltre i confini europei, non solo in Cina. Una battaglia ambiziosa, che si preannuncia anche complessa, visto che tali pratiche sono ancora ampiamente accettate e praticate nell'80% dei paesi del mondo.