Cosmetici green con Unifarco, la prima azienda nel mondo della cosmesi con dichiarazione ambientale di prodotto
Secondo le procedure EPD, lo schema elaborato da Unifarco (Product Category Rules) diventa il punto di riferimento del settore a livello mondiale
Unifarco, azienda leader nella produzione di prodotti cosmetici, dermatologici, nutraceutici e di make-up distribuiti nel canale farmacia, da decenni sviluppa i propri prodotti ponendo grande attenzione alla sostenibilità economica, sociale ed ambientale.
Il percorso per quantificare in maniera oggettiva e confrontabile l’impatto ambientale della produzione attraverso un modello di Life Cycle Assessment (LCA) è iniziato nel 2015 su quattro prodotti di cosmesi e igiene personale della linea Farmacisti Preparatori, per poi proseguire tra 2017 e il 2018 con alcuni prodotti rinse off del brand Dolomia, cioè quei prodotti destinati ad essere risciacquati tra cui uno scrub corpo, una mousse detergente ed una maschera affinante. Contemporaneamente, è stato studiato l’impatto ambientale sui prodotti leave on del brand, ossia quelli che rimangono a contatto con la pelle. Tra quelli studiati sono presenti diverse emulsioni per il viso, burri nutrienti e olii defaticanti per il corpo, un balsamo riparatore viso e uno stick labbra con protezione solare.
L’utilizzo di un approccio LCA per valutare l’impatto ambientale dei prodotti nel loro intero ciclo di vita è un approccio ormai insito nel DNA aziendale e che risponde ad un’idea olistica del fare impresa dove sostenibilità economica, sociale ed ambientale operano in piena sinergia.
“L’utilizzo dello standard EPD, che ci vede pionieri a livello mondiale nel settore cosmetico, ha, contemporaneamente, un fine pratico e una rilevanza strategica” ha dichiarato Roberto Cordella, Total Quality Manager Unifarco. “La sostenibilità ambientale non è una semplice giustapposizione al modello di business, ma è un asset centrale, presente in ogni passaggio della catena del valore. Questa mappatura ci permette infatti di avere un’idea molto precisa dell’impatto ambientale dei nostri prodotti e, quindi, di lavorare per ridurli”.
Un particolare focus operativo è finalizzato al miglioramento delle caratteristiche del packaging utilizzato, il cui impatto ambientale rappresenta dal 10 al 40% dell’impatto ambientale di ogni singola tipologia di prodotto Unifarco. “Questo sforzo progettuale e operativo, che ha l’obiettivo di rendere il nostro packaging più sostenibile si è concretizzato nella costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare e interaziendale. Il Team lavorerà nei prossimi due anni in modo organico ed integrato, dichiara Stefano Francescato, Research & Development Manager Unifarco “e riunendo esperti del mondo della ricerca e del mondo produttivo nei campi dell’innovazione, della sostenibilità ambientale, del packaging e della produzione cosmetica”.
“La metodologia LCA e la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) rappresentano consolidati strumenti di valutazione e comunicazione delle prestazioni ambientali dei prodotti Unifarco” aggiunge Andrea Moretto, esperto LCA di Ambiente Italia “Le attività messe in campo da Unifarco rappresentano la concreta applicazione delle logiche di Circular Economy: temi quali l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime, il ripensamento dei processi produttivi e la progettazione ecologica (ecodesign) sono divenuti elementi chiave della filosofia aziendale, in linea con le esigenze degli stakeholders Unifarco.”
L’investimento per la tutela e il benessere degli stakeholder interni ed esterni - primi fra tutti i dipendenti e i consumatori - non si ferma all’EPD. L’ottimizzazione e il controllo dei processi produttivi, la certificazione ambientale (ISO14001), di qualità (ISO 9001), la sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001), il Bilancio di sostenibilità (in fase di elaborazione), la Good Manufacturing Practice (ISO 22716) sono la conferma di questa visione improntata al concetto di Creazione di Valore Integrato (CIV).