Il turismo riparte. Ricerca: i viaggiatori sono pronti alla rivoluzione ecologica nella mobilità
Nella ripartenza del turismo in chiave sostenibile, le infrastrutture sono un fattore chiave. Millennials e Generazione Z in testa alla rivoluzione ecologica del viaggio
La sostenibilità come perno della ripartenza: è uno dei principi che negli ultimi mesi hanno guidato il dibattito sul rilancio del turismo. Ma siamo sicuri che in Italia la situazione infrastrutturale lo permetta e le persone siano consapevoli della necessità di ripensare il proprio modo di viaggiare? È da queste domande che muove lo studio «Il viaggiatore green», commissionato da FlixBus all’istituto di ricerca Squadrati e somministrato a un campione di 850 Italiani dichiaratamente ecologisti, che dimostra l’esistenza, in Italia, di una comunità di viaggiatori responsabili disposti ad accogliere la sfida di una rivoluzione ecologica nella mobilità. Lo studio indaga i comportamenti degli Italiani attenti all’ambiente con riferimento al viaggio e, in generale, allo stile di vita, per individuare i preconcetti e le criticità che rischiano di ostacolare la piena affermazione di una concezione propriamente green del viaggio.
Investire sulle infrastrutture: una risorsa per il turismo
Una prima considerazione rilevante: molti intervistati utilizzano l’auto privata per spostarsi, sia in città che fra una città e l’altra, per l’assenza di alternative. Infatti, l’83% dichiara che rinuncerebbe all’uso del mezzo personale se potesse arrivare a destinazione con mezzi collettivi, e il 53% sarebbe pronto a raggiungere la meta con più mezzi, ma meno inquinanti. Inoltre, anche chi dichiara di avere a cuore l’ambiente vi presta meno attenzione in vacanza: il 44% degli intervistati indica come prioritario il contenimento dei costi, il 17% la brevità del viaggio e il 12% il numero ridotto di cambi; solo per il 4% il contenimento delle emissioni è cruciale nella pianificazione del soggiorno. L’esigenza di comodità in vacanza si riflette nelle preferenze accordate ai mezzi di trasporto: l’auto è la soluzione preferita per le vacanze in Italia, l’aereo per quelle all’estero. In sintesi, le carenze infrastrutturali vincolano a scelte di viaggio meno ecologiche anche gli Italiani più responsabili, che in vacanza diventano inoltre più esigenti a livello di comodità. Per una ripartenza del turismo che abbracci le esigenze di una svolta green è cruciale che gli attori del settore collaborino per rendere l’infrastruttura sempre più efficiente e attrattiva.
Millennials e Generazione Z guideranno la rivoluzione green della mobilità
Un altro ostacolo alla ripresa in chiave green del turismo e della mobilità è rappresentato dalla scarsa consapevolezza dell’anima green dell’autobus, un problema che riguarda soprattutto le generazioni più anziane. Secondo lo studio, l’autobus patisce infatti una maggiore diffidenza sul tema dell’inquinamento rispetto ad altri mezzi come il treno, ritenuto assai più sostenibile: il 65% degli intervistati dichiara che userebbe gli autobus a lunga percorrenza “se non inquinassero”, e solo il 9% li userebbe per compiere un viaggio in modo green. Eppure, l’autobus può sostituire fino a 30 auto su strada, contribuendo significativamente a contenere il livello di CO2, e quindi rappresenta, di per sé, una soluzione green. Il livello di sostenibilità aumenta nel caso di autobus alimentati con fonti di energia alternative, tema caro a FlixBus che, primo fra gli operatori della lunga percorrenza, ha sperimentato gli autobus elettrici e a energia solare, e ha messo a progetto il lancio dei primi autobus a idrogeno. “Se consideriamo l’evoluzione del settore negli ultimi anni, non possiamo non renderci conto che la vecchia idea dell’autobus come mezzo inquinante è superata. L’impegno degli operatori nel promuovere pratiche di business sostenibili è sempre più evidente, come anche i benefici derivanti dalla ricerca sulle fonti di alimentazioni alternative, che ci auguriamo sia supportata dalle istituzioni cogliendo, per esempio, l’occasione offerta dal PNRR, che all’idrogeno destina risorse per due miliardi - dice Andrea Incondi Managing Director di FlixBus Italia. - L’indagine sui nuovi viaggiatori green dimostra che esiste, in Italia, una comunità sempre più consapevole, e che i tempi sono maturi per una svolta decisiva. Saranno proprio le generazioni più giovani, in assoluto le più responsabili, a guidare questa rivoluzione”.
E infatti, l’autobus viene indicato nella ricerca come opzione di viaggio preferita da più di 1 Millennial su 5 (21%) e da quasi 1 su 4 fra gli appartenenti alla Generazione Z (23%), da sempre la fetta predominante del pubblico di FlixBus, complici sì i costi ridotti, ma anche una più spiccata consapevolezza dei benefici derivanti da un approccio intermodale al viaggio. D’altronde, se i Millennials (24-39 anni) e la Generazione Z (18-23 anni) si dichiarano propensi a utilizzare mezzi collettivi, i Baby Boomers (54-64 anni) accordano una netta preferenza all’auto privata (68%), confermando l’esistenza di un profondo divario generazionale nelle modalità con cui gli Italiani che dichiarano un orientamento green si relazionano alla mobilità.
L’esperienza di FlixBus
Sebbene si professino fedeli alla causa ambientale e dichiarino vari comportamenti ecologisti – come l’uso di prodotti riciclati e di borracce in vetro, o la riduzione degli sprechi d’acqua – non tutti gli intervistati pensano che i propri comportamenti possano influire in modo significativo sull’ambiente: il 68% crede che sia “molto importante” che ciascuno faccia qualcosa per l’ambiente, ma solo il 43% ritiene che le azioni individuali siano “molto influenti” in questo senso. Ne emerge uno scollamento tra la consapevolezza della centralità del tema ambientale e la convinzione che ognuno possa contribuire con le proprie azioni a realizzare una comunità più green. Per ridurre questo gap, può essere utile adottare un approccio che restituisca dignità e valore ai comportamenti individuali.
In tal senso, l’esperienza di FlixBus con Atmosfair insegna: l’invito ai passeggeri a compensare le emissioni di CO2 del proprio viaggio ha permesso, solo nel 2019, di ridurre l’impatto sul clima prodotto da FlixBus di ben 32.562 tonnellate di CO2, incrementando i finanziamenti dei progetti di Atmosfair, e quindi delle azioni per la protezione del clima, del 75% rispetto al 2018.