Il packaging alimentare Made in Italy è già ripartito grazie a export ed innovazione
La crescita, avviata nella prima parte del 2014, ha visto una fase di consolidamento nel secondo semestre dello scorso anno. Un vento favorevole che si estende anche al primo trimestre del 2015
Il settore del packaging alimentare è in ripresa. A spingerlo, secondo l’Osservatorio Ipack-Ima, che ha condotto un’indagine congiunturale su un campione di 146 imprese con 8.500 addetti e 2,2 miliardi di euro di fatturato, sono le esportazioni e la capacità di innovazione. La crescita, avviata nella prima parte del 2014, ha visto una fase di consolidamento nel secondo semestre dello scorso anno. Un vento favorevole, che si estende anche al primo trimestre del 2015, con aspettative di ulteriore crescita, sia in termini di fatturato che di esportazioni. A essere coinvolti dalle dinamiche positive sono sia i fornitori di tecnologia, materiali e servizi legati all’attività di processo (alimentare e non) e di imballaggio, sia le aziende che utilizzano questi prodotti e servizi.
Tra i tre macro-settori considerati (produttori di macchinari, materiali/imballaggi e servizi), quest’ultimo mostra la dinamica migliore, mentre quello dei materiali resta stabile. Con il cavallo di battaglia, come accade anche per altri comparti italiani, rappresentato dalle esportazioni: per quasi un terzo delle imprese sono in aumento.
A rivestire un ruolo di primo piano è, come accennato, la capacità di innovazione: le aziende si trovano infatti a fare i conti con consumatori sempre più attenti e consapevoli, che richiedono un packaging in grado di rispettare l’ambiente e che sia socialmente responsabile. Gli imballaggi, per esempio, vengono prodotti sempre più spesso con materiali riciclabili e a basso impatto ambientale e sono realizzati per informare i cittadini e contribuire alla loro educazione alimentare.