Dumping, gli Usa introducono nuovi dazi sul fotovoltaico importato da Cina e Taiwan
Il Ministero americano ha aumentato i dazi del 165% per le merci provenienti dalla Cina e del 44% per quelle provenienti da Taiwan. La decisione finale, che potrebbe renderli permanenti, verrà presa a dicembre
Nuovo importante passo degli Stati Uniti verso misure protezionistiche a favore della propria industria dell'energia solare. Accusando la Cina e Taiwan di dumping, il Dipartimento del Commercio statunitense ha deciso di introdurre dazi sulle importazioni dai due Paesi asiatici, leader nella produzione di celle, pannelli e moduli fotovoltaici. Come riporta Bloomberg, il Ministero americano ha emesso venerdì scorso un accertamento preliminare affermando come alcuni produttori esteri, tra cui la Cina Trina Solar Ltd. e la Taiwan Gintech Energy Corp., vendano le merci negli Stati Uniti “a prezzi ingiustamente bassi”.
In particolare si è ritenuto opportuno aumentare i dazi del 165% per le merci provenienti dalla Cina e del 44% per quelle provenienti da Taiwan. L'azione del Dipartimento del Commercio “dovrebbe così aiutare l'industria manifatturiera solare degli Stati Uniti ad ampliarsi e innovarsi”, ha commentato Mukesh Dulani, presidente di SolarWorld Industries America Inc., che sollecita misure anti-dumping ricordando che già un'analoga violazione delle norme commerciali venne scoperta e sanzionata nel 2012.
La decisione finale sarà presa dal governo americano a metà dicembre al termine degli accertamenti: nel caso in cui sarà provato che il solare statunitense è “stato danneggiato dalle importazioni”, i dazi verranno confermati diventando permanenti. Nel 2013 le importazioni americane di prodotti connessi all'energia solare di provenienza cinese e taiwanese sono state pari a 2,2 miliardi di dollari.