Rinnovabili

L'incentivazione delle energie verdi, decisa dal governo Cdu-Spd,  è stata approvata in un documento che prevede anche la riforma della legge sulle energie rinnovabili e che punterebbe a tassare l’autoconsumo

A un mese dalla nascita il governo tedesco ha lanciato un primo forte segnale verso quella che è stata definita la svolta energetica, uno dei punti forti del patto di coalizione sottoscritto dagli alleati cristiano democratici e socialdemocratici.  Il principale progetto della legislatura delle larghe intese alla tedesca dovrebbe portare, a fronte di costi minori, una quota di energia da rinnovabili dal 25% fino al 45% nel 2025.
La decisione è stata presa alla riunione di clausura dell'esecutivo nel castello di Meseberg, nel Brandeburgo. L'incentivazione delle energie verdi, dopo l'abbandono definitivo del nucleare, è stata approvata in un documento che prevede però anche una riforma della legge sulle energie rinnovabili (EEG), che punta tra l’altro a tassare l’autoconsumo (l’ipotesi è di 4,4 centesimi a Kwh) per contenere l'aumento dei costi energetici. Nel documento si prevedono altre misure come ad esempio il taglio degli sconti per alcuni impianti industriali.
Il tema energia, qualora la proposta andasse in porto, potrebbe diventare il faro del governo e regalare una investitura naturale alla cancelleria nel 2017. Per questo la cancelliera Angela Merkel non intende lasciarne il copyright al solo ministro dell'Energia e vice-cancelliere Spd, Sigmar Gabriel.