Inaugurata in Francia la nuova turbina che sfrutta le maree, ora è leader europea
Al via in Bretagna la prima di quattro grandi turbine di marea che, sfruttando il flusso delle correnti, genereranno energia elettrica. Oltralpe il 20% della produzione europea
È stata inaugurata a Paimpol-Brèahat, al largo della costa della Bretagna, in Francia la prima di quattro grandi turbine di marea che, sfruttando il flusso delle correnti, forniranno energia elettrica, pulita e rinnovabile. La Francia vanta il 20% dei flussi di marea più consistenti di tutta Europa ed il governo di Parigi vede questa forma di energia come una promettente integrazione agli impianti di energia rinnovabili già in uso. Il presidente della Repubblica francese Hollande, ha annunciato la costruzione di altre quattro centrali elettriche di marea, una delle quali sarà istallata a Raz Blanchard, un canale conosciuto per la forza della corrente che lo attraversa, ritenuta la più potente del Vecchio Continente.
“La Francia - ha detto Hollande - può diventare il leader europeo nelle energie rinnovabili, ed in particolare nell’energia marina rinnovabile. L’obiettivo di Parigi è di arrivare al 23% di rinnovabili sul totale delle energia prodotta”.
La turbina è realizzata dalla EDF, la società elettrica francese, ed è un’istallazione pilota per valutare la fattibilità e l’efficienza delle turbine di marea. La centrale di Paimpol sarà composta da 4 turbine di 16 metri di altezza, che verranno montate alla profondità di 35 metri. Il costo totale sarà di 40 milioni di euro, interamente finanziati dalla Comunità europea. Tutto il lavoro fatto finora per l’istallazione e quello che verrà fatto in seguito avrà un particolare riguardo per l’ambiente marino.
La prima turbina, che è stata istallata due anni fa, è stata collocata sul fondo del mare senza fare alcuna opera di sbancamento. Sarà ecocompatibile anche il cavo che porterà l’energia elettrica, realizzato con materiali non dispersivi, mentre le stesse turbine hanno un buco al centro, che le attraversa per l’intera lunghezza per consentire ai pesci di attraversarle.
In Italia lo sfruttamento delle correnti di marea venne ipotizzato nel 1980 nello Stretto di Messina, ma il progetto venne abbandonato dopo un’analisi di costi e benefici; nel 2002, però, venne avviata la realizzazione di un impianto pilota “Enermar”, che sfruttava le correnti superficiali. L’impianto, posto su una piattaforma ancorata 150 metri al largo di Ganzirri (Sicilia), è stato collegato alla rete elettrica nazionale nel mese di marzo 2006. I risultati sperimentali indicano in circa 22.000 kWh l’energia utile estraibile annualmente. In questo sito, considerata l’area interessata dalle correnti, l’energia totale estraibile dallo Stretto di Messina sarebbe pari a 538 GWh.