Rinnovabili

Il listino delle small-mid cap pure renewables quotate in Borsa sconta la profonda fase di incertezza normativa che ancora una volta contraddistingue il segmento delle rinnovabili

di Alessandro Marangoni*

Il mese di novembre ha visto crescere le quotazioni dei principali indici del mercato mobiliare. Le forti tensioni politiche tra Russia e Turchia ed il rischio guerra scaturito dagli attentati terroristici a Parigi hanno contribuito ad innervosire i listini del Vecchio Continente. Tuttavia, le ipotesi di un possibile ampliamento e/o prolungamento del Quantitative Easing da parte della BCE da un lato e le notizie positive sull’economia USA dall’altro (PIL terzo trimestre +2,1% contro l’1,5% stimato) hanno contribuito a ridare slancio alle Borse europee. Il volgere in positivo della congiuntura economica sembra, inoltre, aver convinto la FED a rialzare i tassi di interesse, dopo alcuni mesi di incertezza. DAX e CAC hanno segnato, dunque, una crescita pari rispettivamente a +5% e +1% nel mese, mentre l’IBEX è rimasto sostanzialmente invariato.

Buone performance anche per i listini del nostro Paese, con l’indice FTSE All-Share che ha registrato un aumento dell’1% a novembre. Il listino è stato spinto al rialzo, oltre che dalle ipotesi di manovra della BCE, anche dai segnali positivi di alcuni indicatori macroeconomici. In particolare, l’ISTAT ha migliorato le stime sul PIL del 2015 (+0,9%), così come la Commissione Europea (+0,9% per il 2015, +1,5% per il 2016).
Prestazioni positive sui mercati finanziari anche per il comparto energetico. L’indice FTSE Oil & Gas, infatti, ha registrato nel mese di novembre un +3%. Le crescenti tensioni geopolitiche (a cui si aggiunge il riacutizzarsi della crisi russo-ucraina sulla fornitura di gas) da un lato ed il progressivo calo del prezzo del petrolio dall’altro, hanno spinto gli investitori finanziari ad acquistare titoli energetici per coprire le posizioni “al ribasso” delle quotazioni del settore, facendo decollare il listino. Brent e WTI si assestano a fine mese rispettivamente a 44,5 $/bbl e 41,7 $/bbl.

IREX cala del 13% - Nonostante un trend dei mercati finanziari tutto sommato positivo, l’IREX registra a novembre un calo del 13%. Il listino delle small-mid cap pure renewables quotate in Borsa sconta la profonda fase di incertezza normativa che ancora una volta contraddistingue il segmento delle rinnovabili. Il nuovo Decreto sulle FER non fotovoltaiche, attualmente al vaglio della Commissione Europea, pare contenere ancora alcune criticità ed incertezze (vedi l’esclusione dai registri degli impianti idroelettrici), oltre ad avere un orizzonte temporale di brevissimo periodo (2016). Ciononostante, le rinnovabili italiane registrano performance semestrali incoraggianti e restano particolarmente dinamiche. K.R. Energy ha allacciato alla rete la centrale idroelettrica “Zeri” da 1 MW di potenza in provincia di Massa Carrara. TerniEnergia, invece, ha deliberato l’acquisizione di un ammontare fino al 100% del capitale sociale di Greenled Industry S.p.A., società operante nel settore della produzione e vendita di lampade con tecnologia led. Il valore dell’operazione è di circa 3,5 milioni di euro.
Prosegue la strategia di internazionalizzazione di Enertronica. La società di Frosinone ha sottoscritto due contratti preliminari per la realizzazione di tre centrali fotovoltaiche in Namibia (45 MW di potenza ed un controvalore di circa 27 milioni di euro) ed una centrale fotovoltaica in Sudafrica (80 MW di potenza e controvalore di 35 milioni di euro).
Nonostante le difficoltà sui mercati finanziari il comparto delle rinnovabili resta in fermento. La stessa Enel ha deciso di incorporare le attività di EGP, a riprova di come le rinnovabili siano parte integrante del sistema elettrico nazionale e rappresentino un asset fondamentale per l’azienda e per il Paese.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex