Prime anticipazioni sulla Direttiva Rinnovabili: si punta al 40% al 2030
Tra i punti principali della RED II il ricorso alle energie rinnovabili per i sistemi di riscaldamento, un aumento del target per i trasporti e facilitazione per gli impianti offshore
Gli obiettivi europei in materia di energie rinnovabili potrebbero passare dall’attuale 32% al 38-40% al 2030. È quanto emerge dalla bozza di revisione della direttiva RED II in discussione, la cui pubblicazione è prevista per luglio, accanto ad altri provvedimenti come la Legge Clima. La revisione rientra infatti in un progetto di portata ben più ampia, denominato “Fit for 55” nell’ambito del quale la Commissione rivedrà tutta la legislazione su clima ed energia per renderla adatta all’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% che si è posta per il 2030.
Prime anticipazioni
Tra le prime indiscrezioni della nuova Direttiva emergerebbe l’aumento del ricorso alle energie rinnovabili usate per i sistemi di riscaldamento e raffrescamento, con un nuovo obiettivo vincolante di incremento annuo di 1,1 punti percentuali e contemporaneo stop ai combustibili fossili nel teleriscaldamento. Sempre in ambito edilizio, la Commissione sta definendo un valore di base comune a livello UE per le energie rinnovabili, da utilizzare anche in ambito industriale. Il target delle rinnovabili nei trasporti viene innalzato dal 14 al 26%; di esso fanno parte i biocarburanti avanzati, che aumenterebbero dal 3,5 al 5,5%. Sarà introdotto anche un target per il trasporto aereo. Sono poi previste facilitazioni per le rinnovabili offshore, con maggiore cooperazione transfrontaliera e uno sportello unico per l’autorizzazione di progetti eolici offshore che coinvolgono più Paesi. Verrà inoltre creato un sistema di certificazione per combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio e verranno identificati criteri di sostenibilità delle bioenergie rafforzati, con possibile introduzione di tetti nazionali per l’utilizzo di legna.