La procura apre un’indagine sulle centrali a biomasse ed eoliche di Camerino
Le accuse sono di violazioni di norme ambientali, urbanistiche e della pubblica amministrazione in relazione alle autorizzazioni, ma anche di aver costituito un cartello politico-affaristico in modo che venissero autorizzati progetti di centrali proposti da un gruppo di imprenditori
Sono 13 gli indagati dalla Procura di Ancona per violazioni di norme ambientali, urbanistiche e della pubblica amministrazione in relazione alle autorizzazioni per centrali a biogas e biomasse e del parco eolico di Camerino (Macerata). Si tratta di tre funzionari della Regione, un funzionario della Provincia di Pesaro Urbino, l'attuale
e il suo predecessore, più alcuni imprenditori e liberi professionisti.
Per molti l'accusa è anche di associazione per delinquere: l'ipotesi accusatoria è che avrebbero costituito un cartello politico-affaristico in modo che venissero autorizzati progetti di centrali proposti da un gruppo di imprenditori, spesso ricorrenti per più impianti.
Ieri un blitz della Guardia di finanza, che ha acquisito atti negli uffici della Regione (sono stati raccolti e custoditi in una stanza sigillata), della Provincia di Pesaro e della Comunità montana di Camerino. Per esaminarli ci vorranno mesi. Il Corpo Forestale dello Stato ha invece effettuato accertamenti presso gli impianti sul tipo di materiale utilizzato per produrre energia.
L'inchiesta è partita da alcuni esposti presentati dai comitati civici che si opponevano alle realizzazione delle centrali a biogas e biomasse nei loro territori. Ma anche da altri elementi: per il parco eolico di Camerino c'erano stati numerosi rilievi della Soprintendenza. Sono 23 le autorizzazioni rilasciate nel 2012, ma solo alcune quelle finite nel mirino della Procura, relative a impianti in provincia di Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata.
La vice presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, Paola Giorgi, commentando l’inchiesta ha ricordato “la battaglia solitaria che ho condotto contro le modalità con cui si stava operando in merito alla centrali biogas: ho attivato con argomentazioni precise tutti gli strumenti a mia disposizione evidenziando l'opacità con cui si stava operando”.
“Bene ha fatto il presidente Spacca a reagire subito - ha aggiunto -, ma occorre andare oltre la politica: si deve agire per bloccare le autorizzazioni concesse e lasciare che la magistratura faccia il suo corso. Basta ombre sull'azione della Regione. Se è vero che il livello tecnico e quello politico sono distinti - argomenta la Giorgi - è altrettanto vero che è la politica che deve indicare la strada ai tecnici e riprendere la sua titolarità”.