Ricerca Ispo-Gifi: per tre cittadini su cinque le rinnovabili hanno la stessa efficienza delle fonti tradizionali
Oltre l’80% degli intervistati ritiene che l’energia solare sia la fonte rinnovabile più pulita sulla quale puntare. Il 94% afferma che non è sicuramente dannosa per la salute, mentre per il 92% questa fonte è rispettosa dell’ambiente e non deturpa il paesaggio
Gli italiani hanno piena consapevolezza del potenziale di efficienza delle fonti rinnovabili e ripongono la massima fiducia nei loro confronti per un futuro più green, anche se restano piuttosto critici su quello che è stato finora l’impegno dell’Italia rispetto a questo tipo di investimento. Questi alcuni dei dati che emergono dalla presentazione dell’indagine sulla popolazione italiana commissionata da Confindustria Anie/Gifi all’istituto demoscopico ISPO.
In particolare, gli intervistati si sono mostrati interessati alla possibilità offerta dalle rinnovabili di attivarsi in prima persona nella produzione di energia. Tuttavia gli italiani non sono del tutto consapevoli del contributo che danno a sostegno delle rinnovabili tramite la quota inserita all’interno della bolletta elettrica.
Oltre l’80% del campione ritiene che l’energia solare sia la fonte rinnovabile più pulita sulla quale puntare. Il 94% afferma che non è sicuramente dannosa per la salute, mentre per il 92% questa fonte è rispettosa dell’ambiente e non deturpa il paesaggio (81% degli intervistati). L’indagine mostra come l’89% degli italiani consideri l’energia proveniente da fonti rinnovabili un segno di evoluzione del Paese, così come l’88% ritiene che tali fonti siano, insieme ad altre, importanti strumenti di aiuto all’Italia per abbandonare le fonti fossili. Giudizi positivi dunque, ma resta forte lo scetticismo riguardo la percezione di quanto l’Italia abbia finora investito in energie rinnovabili: secondo il 66% della
popolazione, infatti, il Belpaese ha investito meno di altri, mentre il 19% crede che l’impegno italiano sia stato equivalente a quello degli altri. L’Italia, secondo i suoi cittadini, non ha ancora fatto abbastanza nel suo percorso verso l’energia rinnovabile, alla quale il 79% riconosce un’efficienza almeno pari a quella delle fonti di energia tradizionale.
Significativo il risultato che emerge dall’indagine sulla possibilità di “autoproduzione” di energia. Una percentuale senza dubbio rilevante degli italiani (87%) considera interessante il fatto che alcune fonti rinnovabili possano permettere ai singoli cittadini di produrre in prima persona l’energia, divenendo così quasi del tutto autosufficienti. Sembrerebbe prospettarsi dunque un futuro di sempre maggiore autonomia energetica.
Dal giudizio degli italiani sul rapporto costi-benefici degli investimenti finora fatti nel settore, un terzo degli italiani (32%), ritiene che i benefici ottenuti fino a questo momento siano inferiori ai costi sostenuti, mentre una medesima percentuale considera la bilancia costi-benefici neutra, con valori che si pareggiano.
Nonostante le criticità attuali, gli italiani hanno comunque fiducia. Parlando del futuro del settore nei prossimi 10 anni, la percentuale di popolazione che prevede benefici maggiori dei costi cresce dal 25% del giudizio sulla situazione attuale al 53% della previsione futura (+18%), con una diminuzione notevole di coloro che pensano che attualmente i costi siano superiori ai benefici ottenuti da tali investimenti (da 32% a 13%, con una caduta del 19%). In particolare, parliamo di una fiducia accordata principalmente dagli intervistati con livello d’istruzione più alto (63% dei laureati contro il 38% di coloro che possiedono la licenza elementare).
Nonostante le diverse discussioni sui media degli ultimi periodi, la maggioranza degli italiani (61%) dichiara di non essere a conoscenza del fatto che tutti i cittadini contribuiscano in prima persona al finanziamento delle energie rinnovabili attraverso una quota in bolletta, mentre il 25% dichiara di sapere della quota senza essere
in grado di quantificarne la cifra.