Tecnologia

Lo ha detto l’amministratore delegato di Ricerca sul Sistema Energetico durante la presentazione dei risultati ottenuti con la sperimentazione di un nuovo limitatore di corrente a superconduttore installato nella rete elettrica di Milano in collaborazione con A2A

Ogni innovazione tecnologica che esce dai laboratori di ricerca rappresenta un assist all'industria italiana, un'occasione da cogliere al volo per dare vita alla nuova fase di sviluppo di cui il Paese ha molto bisogno. Lo afferma Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), durante la presentazione dei risultati ottenuti con la sperimentazione di un nuovo limitatore di corrente a superconduttore installato nella rete elettrica di Milano in collaborazione con A2A.
“Il nostro prototipo è un caso emblematico - dice Besseghini - perché rappresenta la capacità della ricerca di partire da un materiale innovativo e da un'idea per arrivare fino alla realizzazione di un prototipo e alla sua sperimentazione nel mondo reale. È come un seme che può generare sviluppo: l'industria deve prendere coscienza di questa occasione ed esplorare il mercato per capire se c'è spazio per una tecnologia così innovativa”. Nel caso dei materiali superconduttori, il mercato c'è già ed è molto fiorente: tra le varie applicazione che sconfinano nella medicina (con le apparecchiature per la diagnostica ad immagini) e nella ricerca fisica e chimica, si aggira intorno ai 5 miliardi di euro all'anno. Restringendo il campo al settore elettrico e ai componenti innovativi basati sui superconduttori, come nel caso dei limitatori di corrente, “le stime del consorzio europeo Connectus prospettano un mercato in netta crescita, che sarà consolidato già nel 2016”, conclude Luciano Martini, vicedirettore del dipartimento di tecnologie per la trasmissione e la distribuzione di Rse.