La Cina scommette sull’auto elettrica: quest’anno l’obiettivo è decuplicare le vendite
Pechino conta di vendere almeno 160mila veicoli alimentati a fonti di energia pulite, circa dieci volte il volume di auto elettriche dello scorso anno, quando il dato finale era a poco più di 17mila nuovi veicoli. Entro la fine del 2015 i veicoli di questo tipo venduti in Cina dovranno arrivare a quota 320mila
Troppo poche le auto elettriche in Cina, e il governo dà il via a una campagna per aumentare le vendite. Entro la fine di quest'anno, Pechino conta di vendere almeno 160mila veicoli alimentati a energia pulita, circa dieci volte il volume di auto elettriche dello scorso anno, quando il dato finale era a poco più di 17mila nuovi veicoli. Entro la fine del 2015, i veicoli di questo tipo venduti in Cina dovranno arrivare a quota 320mila.
Secondo le previsioni degli analisti, il settore delle auto elettriche potrebbe presto vivere una stagione di boom e l'acquisto di un'auto elettrica potrebbe essere considerato come una scelta naturale: per il momento il governo cinese e il primo ministro Li Keqiang puntano soprattutto alle amministrazioni locali come primi acquirenti dei nuovi mezzi di trasporto. Il governo ha fissato obiettivi di vendita su base provinciale, con le aree costiere che avranno il compito di trainare la domanda interna. Le regione orientali della Cina dovranno vendere entro la fine del 2015 il doppio delle autovetture delle province interne, almeno diecimila, contro le cinquemila delle aree più arretrate. L'obiettivo più ambizioso è quello di Pechino e Shenzhen, che a fine 2015 dovranno avere raggiunto i 35mila nuovi veicoli.
Pechino punta molto sui nuovi veicoli per ridurre le emissioni inquinanti delle grandi città. Nei giorni scorsi, il Ministero delle Finanze ha rinnovato gli incentivi per l'acquisto dei veicoli alimentati a energie alternative fino a fine 2015, ma i nuovi veicoli non sono ancora molto popolari tra i cinesi, che raramente prendono in considerazione l'auto elettrica come mezzo di trasporto principale. A scoraggiare l'acquisto c'è la scarsità di punti di rifornimento. Alcuni segnali di cambiamento cominciano a vedersi all'orizzonte. Il gruppo americano Tesla, che produce auto elettriche della fascia del lusso, ha reso noto di recente che intende aumentare fino a dieci i punti vendita in Cina entro fine anno, e per rendere più appetibili i veicoli ha deciso di puntare sul ribasso dei prezzi nel mercato cinese.
Anche i gruppi cinesi si stanno muovendo verso una maggiore presenza nel settore: uno dei più grandi gruppi nazionali di pezzi di ricambio d'auto, la Wanxinag - scriveva nei giorni scorsi il Wall Street Journal - ha rilevato e salvato dal collasso il 5 febbraio scorso la A123 Systems, uno dei più promettenti gruppi produttori di batterie per auto elettriche, che riceveva anche sussidi dal governo statunitense.