Edilizia, da una ricerca greca arrivano i polimeri inorganici che isolano meglio
Una nuova generazione di materiali edili inorganici, isolanti e incombustibili è stata testata su dimensioni pilota e si è dimostrata commercialmente promettente.
Si è chiuso a fine anno il progetto LEEMA (Low Embodied Energy Advanced (Novel) Insulation Materials and Insulating Masonry Components for Energy Efficient Buildings), finanziato dall’UE, che ha sviluppato e testato nuovi materiali inorganici polimerici, idonei per isolare edifici nuovi e ristrutturati.
Obiettivo della ricerca - L’obiettivo era di offrire un’alternativa sostenibile, economica e più sana ai tradizionali materiali isolanti, che talvolta presentano un alto grado di infiammabilità, possono restringersi facilmente e contenere composti volatili capaci di contaminare l’ambiente interno dell’edificio. I prodotti creati dal team LEEMA sono denominati “3I”, perché inorganici, isolanti e incombustibili. Dopo l’esito positivo delle dimostrazioni, la fase successiva consisterà nella loro commercializzazione.
“I due componenti chiave sviluppati nell’ambito del progetto LEEMA sono i materiali di riempimento incoerenti 3I (3I LFM - Loose Filling materials) – nuovi materiali granulari espansi leggeri che possono sostituire il tradizionale isolamento sfuso – e i leganti (Binder) 3I, concepiti per sostituire i leganti cementizi o perfino l’argilla” spiega il coordinatore del progetto Christos Dedeloudis di S&B Industrial Minerals (Grecia).
“Finora i risultati dei test dimostrano che tali prodotti presentano enormi potenzialità.” Ad esempio, è stato dimostrato che i 3I LFM per l’isolamento di muratura a intercapedine hanno una densità inferiore del 40% rispetto ai materiali tradizionali: le stime preliminari suggeriscono che al materiale può essere attribuito un prezzo competitivo (rispetto alla perlite espansa, una risorsa non rinnovabile). Sono stati sviluppati altri due tipi di LFM: uno per i pannelli di fibra 3I e uno per i mattoni 3I e i pannelli in perlite espansa (EPB). “Entrambi dimostrano una densità e una conducibilità termica minori del 10-20 %, rispetto alla tradizionale perlite espansa,” ha riferito Dedeloudis.
“Le sperimentazioni di estrusione su scala pilota hanno dimostrato che i nuovi leganti inorganici potrebbero eventualmente sostituire il cemento o l’argilla nella produzione di elementi prefabbricati o mattoni,” ha detto Dedeloudis. Tra le altre novità rientrano prodotti come i pannelli di fibra e i blocchi espansi 3I, da utilizzare come elementi di muratura isolante. Tutti i prodotti sono inerti e non tossici, formulati in modo da garantire un ambiente interno più pulito. Il progetto LEEMA si è distinto anche per l’attenzione rivolta alla produzione sostenibile. Per tutta la durata del progetto, il team ha adottato materie prime provenienti da flussi di rifiuti di industrie estrattive, insieme ad altri rifiuti industriali e sottoprodotti. Tramite l’aggiunta di determinati sottoprodotti minerali che reagiscono con soluzioni alcaline, è possibile formare strutture inerti stabili. Questo processo di fabbricazione a bassa intensità energetica ridurrà l’energia grigia e i costi a livello di componente, rispetto alle soluzioni attuali.