L’Enea recupera oro e argento da computer e cellulari rotti
Nuova tecnologia per ricavare metalli preziosi dalle schede elettroniche
Oro, argento, stagno, piombo e altri metalli preziosi si potranno ricavare con facilità dalle schede elettroniche dei computer e di altri apparati elettronici grazie ad una innovativa metodologia brevettata dall'Enea, basata su un processo idrometallurgico a bassa temperatura e impatto ambientale.
Presso il centro Enea Casaccia è già in costruzione un impianto sperimentale per condurre delle campagne dimostrative. L'impianto è stato progettato in maniera modulare, per poter essere utilizzato anche per lo sviluppo e l'ottimizzazione di tecnologie di processo utili al trattamento di materiali di altro tipo, come le lampade a fluorescenza o i monitor a cristalli liquidi, e sarà messo a disposizione delle aziende operanti nel settore.
I rifiuti elettrici ed elettronici, i cosiddetti Raee, come computer dismessi, telefoni cellulari, batterie al litio, pannelli fotovoltaici, e giochi elettronici possono essere considerati delle vere miniere urbane perché contengono vari metalli, che oggi vanno perduti, e che invece sono fondamentali per la produzione di altre apparecchiature elettroniche, la cui domanda è in continuo aumento.
I Raee costituiscono quindi un'importante fonte di approvvigionamento di materiali, che sono in gran parte monopolio dei paesi produttori extraeuropei, soprattutto asiatici, e particolarmente necessari al nostro Paese, che non dispone di ingenti risorse minerarie.
L'innovativa metodologia dell'Enea, che utilizza un processo idrometallurgico quasi a temperatura ambiente e che si può eseguire in piccoli impianti, comporta limitate emissioni in aria ed è estremamente vantaggiosa rispetto ai grandi impianti pirometallurgici utilizzati finora, che richiedono processi ad alta temperatura e sono più inquinanti.