Ambientalisti: “poco ambizioso l’accordo Ue per le console di videogiochi efficienti”
Secondo le associazioni non c'é alcun impegno previsto per le aziende produttrici a ridurre i consumi delle console quando si usano per giocare
Ci sono voluti ben sei anni a Nintendo, Sony e Microsoft per raggiungere un accordo volontario sugli standard di efficienza energetica delle loro console per videogiochi, ma agli ambientalisti il risultato ottenuto appare ancora insufficiente. La Commissione europea ha approvato un documento a fine aprile, ritenendolo sufficientemente ambizioso da garantire benefici ai consumatori e all'ambiente. Ma Legambiente e le altre associazioni di European environmental bureau, sottolineano come “questo accordo sia molto poco ambizioso e consenta, in realtà, ai tre maggiori produttori del settore di scongiurare l'adozione di una regolamentazione più stringente”.
Una soglia minima - Il documento prevede che le tre aziende si impegnino a garantire una soglia minima di efficienza energetica per tutte le console che saranno immesse sul mercato, “ma solo quando sono usate in modalità navigazione e per vedere film o ascoltare musica” mentre non c'è “nessun impegno a ridurre i consumi delle console quando si usano per lo scopo per cui erano state comprate, cioè giocare”.
Per questa funzione, infatti, “solo a partire dal 2017 si prevede un ulteriore obiettivo di riduzione del consumo energetico, ma l'accordo non è vincolante e i firmatari sono liberi di venire meno al proprio impegno se e quando vogliono", denunciano Legambiente e Eeb. Un accordo “che punti effettivamente a migliorare gli standard di efficienza energetica di questi prodotti” dovrebbe, secondo Legambiente ed Eeb, “portare al risparmio di almeno un TeraWattora all'anno entro il 2020”. Le nuove console, invece, “consumano oggi due o tre volte di più di quelle di vecchia generazione”. Lo scorso anno, l'Agenzia internazionale dell'energia ha evidenziato come “le console in modalità standby raggiungano un consumo di 80 miliardi di dollari l'anno in energia”.
"Dopo sei anni di discussioni - dichiara Davide Sabbadin, responsabile efficienza energica di Legambiente - l'accordo sulle console è decisamente poco ambizioso e non può soddisfare le aspettative dei consumatori. La Commissione europea avrebbe potuto impegnarsi perché si giungesse a un documento simile a quello relativo a computer, monitor e stampanti entrato in vigore lo scorso anno, che consentirà di tagliare i consumi energetici europei di 16TWh l'anno, un numero che equivale all'incirca al consumo energetico residenziale della Grecia”.