European Biotech Week: le biotecnologie made in Italy sono un vanto per il nostro Paese
“Nel corso dell'ultimo anno e mezzo - ha sottolineato il presidente di Assobiotec Sidoli - abbiamo avuto diverse conferme dell'eccellenza italiana nel campo della ricerca biofarmaceutica e della straordinaria capacità dei nostri manager e imprenditori di attrarre capitali dall'estero e di trasformarli in ulteriore valore”
Si è svolto a Roma l'evento “Competitività del Paese: il ruolo delle biotecnologie”. L’incontro è stato organizzato nell'ambito della seconda edizione della European Biotech Week da Assobiotec, l'Associazione Nazionale per lo sviluppo delle Biotecnologie, che fa parte di Federchimica, in collaborazione con Ernst & Young e l'Associazione NOVA - Network Orizzonti Valori Azioni. All'incontro sono intervenuti il Presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli, Antonio Irione, Life Science Leader di E&Y, Vincenzo Zezza, della Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, il Vice Ministro del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Antonio Morando, e numerosi parlamentari di entrambi i rami del Parlamento.
“La Commissione Europea - ha dichiarato Alessandro Sidoli, Presidente di Assobiotec - ha identificato le biotecnologie tra le Key Enabling Technologies (KET) in grado di contribuire, in termini di valore aggiunto, al rilancio di molteplici settori dell'industria tradizionale e alla gestione delle molte sfide che la nostra società si trova ad affrontare nei settori della salute, dell'agricoltura, dell'energia e dell'ambiente. Con questa iniziativa abbiamo voluto costruire, in pieno semestre di Presidenza italiana dell'Unione Europea, un momento di incontro, analisi e confronto di livello istituzionale, con l'obiettivo di definire una strategia che consenta di pensare, anche nel nostro Paese, alle biotecnologie come strumento di crescita e competitività, oltre che di sviluppo occupazionale qualificato e giovanile senza eguali”.
“Nel corso dell'ultimo anno e mezzo - ha sottolineato Sidoli - abbiamo avuto diverse conferme dell'eccellenza italiana nel campo della ricerca biofarmaceutica e della straordinaria capacità dei nostri manager e imprenditori di attrarre capitali dall'estero e di trasformarli in ulteriore valore, dopo aver sviluppato prodotti e tecnologie innovative. Mi riferisco in particolare ai casi di Gentium, Okairos ed EOS, tre imprese italiane acquisite da gruppi farmaceutici stranieri. Un dato che, se da un lato ci gratifica, dall'altro ci deve far riflettere sul futuro che il nostro Paese è in grado di riservare all'innovazione e al suo sviluppo industriale, per garantire crescita competitiva dell'economia e generazione di nuovi posti di lavoro”.
In Italia - dice il Rapporto “Biotecnologie in Italia 2014”, realizzato da Assobiotec ed EY in collaborazione con Farmindustria e l'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - il settore delle biotecnologie vale oltre 7 miliardi di euro di fatturato, un miliardo e mezzo di euro di investimenti in Ricerca e Sviluppo.