Hera sperimenta il biocarburante da scarti messo a punto da Eni
Nell’ambito di un ampio programma per la valorizzazione di scarti di rifiuti organici e fanghi della depurazione, Hera valuterà la tecnologia di produzione di bio-olio sviluppata da Eni
Il Gruppo Hera, tra le principali multiutility in Italia nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ha pianificato di valutare le prospettive tecniche ed economiche della produzione di un bio-olio, attraverso l’integrazione dei suoi impianti con una tecnologia innovativa sviluppata da Eni. Questa tecnologia è in grado di sfruttare come materia prima di partenza i rifiuti organici provenienti dal trattamento dei rifiuti e i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue negli impianti di depurazione.
La tecnologia è in fase di sviluppo pilota - Il processo di liquefazione sviluppato e brevettato da Eni è un trattamento a elevata temperatura e pressione, che trasforma i rifiuti organici in un bio-olio, utilizzabile tal quale come bio-combustibile o da cui si può ricavare un bio-carburante. Attualmente la tecnologia di liquefazione è nella fase di sviluppo pilota Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente, l’istituto Eni Donegani di Novara, dove sono programmati dei test con campioni di rifiuti e fanghi forniti da Hera.
Un percorso di valorizzazione dei rifiuti per ridurre le quantità avviate a smaltimento - “Noi confidiamo - commenta Salvatore Molè, Direttore Centrale Innovazione del Gruppo Hera - che la tecnologia di Eni possa dare un significativo contributo nel percorso che Hera sta facendo da tempo per valorizzare quanto più possibile i rifiuti prodotti nei territori serviti dal Gruppo e per diminuire costantemente la quantità da avviare allo smaltimento finale, sempre con una grande attenzione all’utilizzo delle tecnologie impiegate, privilegiando quelle più innovative e di ultima generazione”.