L’Italia è sempre più smart. Bologna leader, indietro le piccole città del Sud
Secondo il rapporto Smart city index 2016, le città metropolitane danno il meglio, le città medie sono ancora in crescita, tra le piccole brilla Mantova
È Bologna la città più smart d’Italia. Lo dice la terza edizione del rapporto Smart City Index presentato martedì 15 marzo all’evento Italia Smart di EY tenutosi a Roma, che ha visto la condivisione di idee e progettualità indirizzate a migliorare la vivibilità e fruibilità delle città. L’iniziativa è patrocinata da Agenzia per l’Italia Digitale ed è organizzata con il supporto di Ericsson, Indra e Tim.
Smart City Index, il rapporto di EY che analizza le 116 città capoluogo italiane utilizzando oltre 470 indicatori, classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle città italiane misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini.
Nel rapporto 2016, l’approccio di analisi è stato realizzato con un’impostazione a strati: dalle infrastrutture di rete ai sensori che rilevano le informazioni, alla delivery platform che le elabora, permettendo di erogare applicazioni e servizi a valore aggiunto per i cittadini da parte di soggetti pubblici e diventato un’indispensabile strumento di analisi per la pubblica amministrazione. I risultati del rapporto consentono inoltre alle aziende dei settori maggiormente coinvolti nel processo di trasformazione delle città (IT, Utility e mobilità) di individuare le aree d’intervento più redditive in cui sviluppare iniziative ad alto potenziale, partendo da un sistema condiviso e comparabile.
Le smart city sono resilienti, attrattive e competitive e rappresentano un volano per l’economia del Paese. Gli indicatori utilizzati da EY per stilare la classifica prendono in considerazione la capacità delle istituzioni di investire in servizi per i cittadini, l’esistenza di infrastrutture capaci di assorbire il cambiamento e l’abilità nel fornire alla comunità delle piattaforme integrate ed efficaci per l’erogazione dei servizi. Tra questi le infrastrutture per la diffusione della banda larga, i servizi digitali (infomobilità, scuola, sanità, turismo, @government), lo sviluppo sostenibile delle città (ambiente, reti energetiche, mobilità alternativa).
Anche quest’anno sul podio restano saldamente le grandi città del Nord Italia: subito dopo Bologna, la città più innovativa è Milano che, anche grazie ad Expo, strappa l’argento a Torino, che si deve accontentare del terzo posto della classifica.
Roma perde terreno e scivola dal 4° al 9° posto. Purtroppo il Sud mostra un ritardo strutturale: bisogna scendere fino alla 32esima posizione per incontrare la prima metropoli del Sud, Napoli, mentre Lecce, 52esima, è il primo centro di medie dimensioni.
Nonostante il ritardo del panorama italiano rispetto alle principali città europee e mondiali, il grado di innovazione dei comuni capoluogo continua a crescere. L’Italia mostra punte di eccellenza in alcuni ambiti.
Pordenone, per esempio, supera l’80% di rifiuti raccolti e differenziati, mentre la Puglia rappresenta la regione italiana con la maggiore produzione di energie rinnovabili. Inoltre l’ascesa digitale crea un nuovo paradigma tecnologico grazie alla crescente diffusione delle IoT (Internet of Things), contribuendo così alla trasformazione dei consumatori italiani in prosumer e alla diffusione dell’economia della condivisione e della collaborazione: il 70% dei comuni capoluogo offre un servizio di sharing mobility e i dati sulla “Collaborative Economy” fanno dell’Italia il terzo paese al mondo per case su Airbnb.