IVM Chemicals mette a punto un ciclo tecnologico per produrre vernici senza dispersione nell’ambiente
Lo stabilimento del pavese ricorre al riciclo dell’aria e agli abbattimenti per ridurre a zero le emissioni tossiche in ogni fase del ciclo di produzione
A Parona, in provincia di Pavia, esiste uno stabilimento di vernici per il legno, quello di IVM Chemicals, che riesce a compiere il suo ciclo produttivo senza rilasciare in atmosfera alcuna sostanza dannosa.
L’azienda, presente in 70 Paesi in tutto il mondo, nel suo polo produttivo ad alta sostenibilità vicino a Vigevano non rilascia emissioni, con produzione a ciclo chiuso in ogni sua fase, dall’arrivo delle materie prime al confezionamento, grazie all’impiego sinergico di tecnologie d’avanguardia mutuate da diversi settori, dal petrolchimico al farmaceutico.
L’intero processo avviene in atmosfera inertizzata con azoto, o addirittura sotto vuoto, e i serbatoi sono collegati con gli stoccaggi delle materie prime tramite tubazioni in ciclo chiuso, per evitare qualsiasi scambio di aria. L'impianto di abbattimento criogenico consente il massimo recupero di solventi e composti organici volatili, ma anche di composti inorganici e gas nella fase di confezionamento dei prodotti.
“Tutte le fasi del processo di produzione sono gestite in automatico e con l’impiego di cicli chiusi, vale a dire che non viene mai immessa aria sporca, o comunque inquinata in nessun momento e che le attività manuali sono ridotte al minimo - spiega Flavio Agostino Malpeli, General Manager Operations di IVM Chemicals - . Le materie prime utilizzate per la produzione delle vernici, sia liquide che solide (polveri), arrivano in autocisterne sigillate che vengono scaricate in silos dedicati allo stoccaggio. Anche il sistema di scarico avviene senza scambi con l’esterno, collegando le cisterne con un doppio tubo: da una parte il prodotto è trasferito dall'autocisterna al serbatoio, dall’altro l’aria contenuta nel serbatoio si sposta nella cisterna. Nella fase di confezionamento - prosegue Malpeli - , non potendo realizzare cicli chiusi, per evidenti motivi, tutta l’aria derivante dal processo di confezionamento viene intercettata e “ripulita” con l’impiego di un sofisticato impianto criogenico, così da poterla rilasciare poi nell’ambiente completamente priva di sostanze inquinanti”.