Radon nell'acqua, da Arpa Lombardia un nuovo metodo di misura
Messo a punto da Arpa Lombardia per monitorare in modo più rapido la presenza del gas radioattivo nella rete idrica
Misurare le concentrazioni di radon nell'acqua in modo più rapido ed efficiente è possibile, grazie alla metodica messa a punto nei laboratori di ARPA Lombardia e inserita di recente fra gli Standard Internazionali ISO. Il radon costituisce la principale fonte di rischio radiologico “naturale” ed è considerato una delle principali cause di tumore polmonare.
Forte presenza in Lombardia - Il suo monitoraggio, soprattutto all'interno delle abitazioni e degli ambienti di lavoro, è stato oggetto di grande attenzione negli ultimi anni, specialmente in Lombardia, dove la presenza di radon 222 in alcuni casi è particolarmente elevata. La recente Direttiva Europea 2013/51/Euratom, come del resto la precedente regolamentazione, indica la necessità di misurare anche il radon contenuto nelle acque, in quanto costituisce una analoga fonte di pericolo per la salute umana, specificando i valori accettabili di riferimento per le concentrazioni.
Il riconoscimento dell’ISO - ARPA Lombardia, che in passato ha effettuato campagne di misura sulle acque potabili lombarde e ne ha in esecuzione altre, ha messo a punto un metodo di misura particolarmente efficiente e sensibile per determinare le concentrazioni di questo radionuclide. La validità di questa norma tecnica è stata riconosciuta anche dall'International Organization for Standardization (ISO) che di recente lo ha catalogato quale Standard ISO 13164-4:2015, nella sezione Store del proprio sito.
Il contributo dato con la proposta di questa e altre metodiche sviluppate dai laboratori ARPA per la misura dei radionuclidi è certamente funzionale alle attività di controllo ambientale, ma testimonia , innanzitutto, l'elevato livello tecnico scientifico raggiunto dai tecnici del Centro Regionale di Radioprotezione (CRR) dell'Agenzia e la capacità di intervenire a livello internazionale.
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