Alimentazione. Nasce l’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile
L’obiettivo dell’associazione è promuovere la sostenibilità dell’olio di palma e fornire maggiori informazioni su uno dei più discussi ingredienti degli ultimi anni
Quando si parla di olio di palma sostenibile si fa riferimento all’olio prodotto nel rispetto dell’ecosistema e delle popolazioni locali. Ma è possibile produrlo con queste garanzie? A parere della neonata Unione italiana per l’olio di palma sostenibile, organizzazione che si coordina con le varie piattaforme internazionali della filiera (in particolare con l'European palm oil alliance - Epoa), la risposta è sì. Obiettivo dell’unione è promuovere l’utilizzo di olio di palma sostenibile affinché attori sempre nuovi della filiera si impegnino a tutelare le foreste, la biodiversità e le comunità locali e a diffondere una cultura di rispetto dell’ambiente, sempre più necessaria. Per questo motivo l’organizzazione ha realizzato una campagna di comunicazione istituzionale per raccontare agli italiani cos’è l’olio di palma sostenibile.
Il parere dell’organizzazione - “Recentemente si è parlato tanto dell’olio di palma, affrontando il tema dal punto di vista dell’ambiente e della salute, ma l’argomento è stato spesso generalizzato, lasciando spazio a luoghi comuni e banalizzazioni che non trovano riscontro quando si vanno ad approfondire i temi con informazioni e dati. Con questa campagna vogliamo far arrivare un messaggio semplice e rassicurante ai consumatori italiani, raccontando questo ingrediente per quello che è: un olio vegetale di origine naturale, conosciuto e utilizzato da cinquemila anni, ricavato dalla spremitura della sola polpa del frutto della palma da olio, che non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata e che, se prodotto in modo sostenibile, aiuta a rispettare la natura e le comunità locali”, afferma Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile.
Che cos’è l’olio di palma - Coltivato in 43 Paesi nel mondo, l’olio di palma è un ingrediente di origine naturale che si ottiene per spremitura della polpa del frutto della palma. La frazione di olio che lo caratterizza, l’acido palmitico, è lo stesso grasso prodotto dall’organismo dei mammiferi per le necessità del corpo (per esempio, il latte materno). In Europa, l’olio di palma è utilizzato dall’industria alimentare per il 45% e da quelle energetica, farmaceutica, mangimistica e cosmetica per il restante 55%.
Dove si produce l’olio di palma - La palma da olio cresce nelle regioni intorno all’equatore, in luoghi fertili e altamente piovosi, e ha poche esigenze in termini di utilizzo di acqua e fertilizzanti. Indonesia e Malesia sono i principali produttori di questo olio (circa l'86% della produzione mondiale proviene dai due Paesi, il restante è prodotto da alcune realtà dell'Africa e del Sud America), dove questa coltura assicura lavoro e sussistenza economica a milioni di persone.
Le certificazioni di Wwf e Greenpeace - La crescita dei volumi produttivi di questo olio vegetale ha avuto un forte impatto sugli ecosistemi locali e per questo motivo nel 2004 è nata Rspo, la Tavola Rotonda per l’olio di palma sostenibile, formata da alcune aziende e associazioni ambientaliste che hanno unito le forze per creare standard di sostenibilità per la certificazione della produzione e dell’utilizzo di olio di palma sostenibile. Fra i promotori delle certificazioni ambientali dell’olio di palma sono Greenpeace e Wwf.
Per saperne di più www.oliodipalmasostenibile.it