Animalìe – Cinghiali al cesio, morìa di delfini e cosmesi verde
Chernobyl colpisce ancora, perfino in Valsesia. Le stenelle morte (già 77) sono malate di morbillo. La Ue mette al bando i cosmetici ottenuti con test sugli animali
“Il Cesio 137 è tipico delle emissioni nucleari. Dai dati in nostro possesso è plausibile che la contaminazione sia dovuta all’incidente di Chernobyl del 1986”: così Maria Caramelli, direttore generale dell’Istituto zoo profilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, spiega il rinvenimento di tracce di elementi radioattivi nella lingua e nel diaframma di 27 cinghiali del comprensorio alpino della Valsesia, in provincia di Vercelli.
Le tracce, dice l’esperta, sono “oltre la soglia prevista dai regolamenti in caso di incidente nucleare”. Casi analoghi sono stati già riscontrati anche in Germania e in Austria.
I campioni di animali sottoposti alle analisi sono stati abbattuti tra il 2012 e il 2013, per essere sottoposti a una indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali. Il ministro della Salute ha allertato i carabinieri del Nas e del Noe.
Stenelle: la strage è dovuta al morbillo – Sale a 77 il bilancio degli spiaggiamenti di esemplari di stenella striata registrato dalla Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi, creata e coordinata dai ministeri dell’Ambiente e della Salute. Secondo il rapporto provvisorio, circa il 50% dei delfini finora esaminati (12 su 24) è risultato infetto dal virus del morbillo, responsabile in passato di due gravi epidemie nel Mediterraneo (tra il 1990 e il 1992 e tra il 2006 e il 2008) e di altri episodi analoghi nel resto del mondo.
È stata anche evidenziata la capacità del virus di infettare altre specie di mammiferi acquatici.
Inoltre, su circa il 60% degli esemplari esaminati (20 su 32) è stato isolato il batterio photobacterium damselae, responsabile di sindromi emolitiche ed emorragiche.
Stop ai test animali per i cosmetici – Da questa settimana in tutta Europa scatta il divieto di test su animali per la produzione di cosmetici. Dopo più di venti anni di battaglie, rossetti, creme e fondi tinta ricavati avvelenando le cavie sono fuori legge: dopo il bando del parlamento Ue ai prodotti ottenuti con la vivisezione, ora anche i concorrenti cinesi low cost dovranno adeguarsi se vorranno esportare nel vecchio continente.