Animalìe. Il Veneto studia una legge sugli animali. Basta catene e mutilazioni, sì all’accesso in case di riposo e ospedali
Il testo propone educazione sanitaria e zoofila, controllo e prevenzione del randagismo, fondi per i rifugi di cani e gatti, campagne per l'adozione e per la sterilizzazione. Microchip ai gatti
"Abbiamo presentato un progetto di legge per proteggere i nostri amici a quattro zampe da maltrattamenti e abbandoni, piaghe molto diffuse anche in Veneto. Chiediamo l'introduzione di divieti stringenti e sanzioni più severe e maggiori fondi per chi si occupa del loro benessere: difendere gli animali di affezione è una questione di civiltà". A dirlo è Andrea Zanoni (nella foto), primo firmatario del progetto di legge (Pdl) intitolato “Norme per la tutela degli animali d'affezione e per il contrasto del maltrattamento, dell'abbandono e del randagismo”.
Il progetto di legge regionale è stato sottoscritto da tutti i colleghi del Partito Democratico (il capogruppo Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis) e dagli altri consiglieri di opposizione (Cristina Guarda di Europa Verde, Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo, Erika Baldin del Movimento Cinque Stelle e dallo speaker delle minoranze Arturo Lorenzoni). Il Pdl, che andrebbe a sostituire l'attuale legge regionale 60/1993, è composto da 35 articoli suddivisi cinque capitoli. Tra i contenuti spiccano il Piano triennale degli interventi di educazione sanitaria e zoofila, controllo demografico e prevenzione del randagismo, i requisiti per le strutture di ricovero, fondi ai Comuni per i rifugi di cani e gatti; le Ulss dovranno promuovere, con le associazioni animaliste, campagne per l'adozione e per la sterilizzazione canina e soprattutto felina.
Sanzioni e divieti
Sono previste sanzioni severe per chi tiene i cani e gatti alla catena, per il taglio di coda e orecchie, per l'utilizzo collari elettrici e la detenzione di equini e bovini senza adeguati ripari. Sono inoltre vietate le operazioni di selezione o di incrocio tra razze per svilupparne l'aggressività, la messa in palio di esemplari durante fiere o sagre, l'allontanamento dei cuccioli di cani dalla madre prima di 60 giorni e l'esplosione di botti e fuochi artificiali in parchi, giardini e aree protette.
Il microchip
Il testo prevede l'istituzione dell'anagrafe regionale con obbligo di microchip anche per i gatti e viene creato un nuovo organismo, l'Ardav (Area regionale dei diritti degli animali nel Veneto), a cui partecipano enti locali, Ulss e i rappresentanti di associazioni di protezione. Ulteriori novità riguardano l'accesso degli animali negli ospedali e nelle case di riposo e la possibilità per le associazioni di tutela di rivolgersi alle mense pubbliche, supermercati e negozi per il prelievo di residui ed eccedenze di cibo.