Auto. La General Motors “scarica” Trump nella guerra delle emissioni in California
La società si ritirerà dalla battaglia legale tra l'amministrazione Trump e i funzionari della California su quale autorità dello Stato possa stabilire le regole sulle emissioni
Nel contenzioso fra l’amministrazione federale e lo Stato della California sull’auto elettrica, la General Motors lascia Trump e passa a Biden. Il contenzioso riguarda il fatto che la California vuole fissare regole ambientali autonome più rigorose, in contrasto con quelle federali imposte dall’amministrazione Trump.
"Riteniamo che gli ambiziosi obiettivi sull'elettrico del presidente eletto, della California e di General Motors siano allineati per affrontare il cambiamento climatico tramite una drastica riduzione delle emissioni", afferma la società dicendosi "fiduciosa sul fatto che l'amministrazione Biden, la California e l'industria automobilistica, che sostiene 10,3 milioni di posti di lavoro, possano collaborare".
La decisione è un dietro front significativo da parte della più grande casa automobilistica statunitense dopo aver sostenuto l'amministrazione Trump in una regola federale del 2019 che rifiutava alla California l'autorità di stabilire requisiti di emissioni più severi rispetto al governo federale. L'amministratrice delegata di GM Mary Barra ha dichiarato in una lettera ai gruppi ambientalisti che l'obiettivo dell'azienda di accelerare l'adozione di veicoli elettrici è in linea con il sostegno dato dal presidente eletto Joe Biden per auto più pulite.
"Crediamo che gli ambiziosi obiettivi di elettrificazione del presidente eletto, della California e di General Motors siano allineati per affrontare il cambiamento climatico riducendo drasticamente le emissioni delle automobili", ha detto Barra nella lettera. "Per promuovere al meglio il dialogo necessario, ci ritiriamo immediatamente dal contenzioso e invitiamo altre case automobilistiche a unirsi a noi." L’invito di Barra è rivolto soprattutto a Toyota e Fiat Chrysler. La Toyota ha risposto di essersi unita a GM e Fiat Chrysler nella disputa proprio perché c'era una preponderanza di altre case automobilistiche "contrarie agli standard della California. Date le circostanze mutevoli – ha aggiunto la Toyota – stiamo valutando la situazione". Fiat Chrysler al momento non ha preso posizione.
Altri produttori, tra cui Ford, Honda e Volkswagen, invece, hanno già stipulato accordi con la California per ridurre volontariamente le emissioni delle loro auto.
Il rapporto tra GM e Donald Trump è stato screziato da molte tensioni, come quando la società ha delocalizzato in Messico e Cina la produzione di diversi modelli infrangendo l’invito di Trump a investire in patria. La svolta trumpiana di GM era di un anno fa quando, nell'ottobre del 2019, il gruppo con Toyota e Fiat Chrysler si era schierato a fianco del presidente contro la California, il più ambientalista degli Stati americani.