Il clima abbassa - L’aumento delle temperature incide sulla fertilità maschile
La temperatura influenza negativamente la produzione di spermatozoi la cui conta, si è visto in un centro francese del seme, è fortemente calata
Il cambiamento climatico crea ripercussioni sulla fertilità maschile e di conseguenza anche sulla natalità futura. Lo hanno detto gli esperti riuniti ad Abano Terme al XXXI Convegno di medicina della riproduzione, organizzato da Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università di Padova, e Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia alla Sapienza di Roma.
Cala la fertilità nel mondo occidentale - Partendo dal fatto che nel 2015 il numero di nuovi nati in Italia ha toccato il suo minimo storico dall'Unità d'Italia gli endocrinologi ipotizzano che tra i numerosi fattori socio-economici ci sono anche quelle sperimentali che riportano “una riduzione del potenziale di fertilità dell'uomo documentata soprattutto nei Paesi occidentali” e collegata alla temperatura”. “Queste segnalazioni - si apprende - includono una recente osservazione delle modificazioni del liquido seminale dei donatori delle banche del seme dei centri Cecos in Francia, valutata nell'arco di 34 anni. E' stata riportata infatti una importante riduzione della conta spermatica, da 443 a 300 milioni. Presso l'Unità di Andrologia e Medicina della riproduzione dell'Azienda Ospedale-Università di Padova, diretta da Foresta, è stata confrontata la concentrazione media di spermatozoi di tutti i pazienti che si sono rivolti al centro dal 2000 al 2015 (circa 3.000 indagini all'anno) ed è stata confermata anche nel nostro territorio una riduzione della produzione di spermatozoi di circa il 15% in 15 anni”, riportano i ricercatori.
Il peso del caldo - La temperatura, spiega Foresta, “influenza negativamente la produzione di spermatozoi e i testicoli sono normalmente al di fuori della cavità addominale perché in quella sede la temperatura è di circa 2 gradi più bassa rispetto alla quella intra-corporea”. L'influenza dei cambiamenti climatici sulla spermatogenesi è stata recentemente riportata anche dagli studiosi dell'Università di Cambridge, i quali hanno documentato che nei giorni in cui la temperatura media supera i 27 gradi si determina una riduzione della fertilità con significativa riduzione dei nati nei 9 mesi successivi nel territorio preso in esame. E ancora, i ricercatori dell'Unità di Andrologia e Medicina della riproduzione coordinati da Foresta hanno individuato nei testicoli umani la presenza di un gene recettore (TRPV1) che si attiva con l'aumento della temperatura; quando l'attivazione è importante induce il blocco della formazione della di spermatozoi. Questi studi sono stati effettuati su giovani che frequentavano con ritmi cadenzati 2 volte la settimana le saune. “La produzione di spermatozoi di questi soggetti dopo 3 mesi si riduce drasticamente con evidente accentuazione dell'espressione del gene recettore, attivato dalla temperatura elevata. Dopo 6 mesi dalla sospensione delle saune, si ripristina la normale spermatogenesi”. I ricercatori di Padova hanno valutato il coinvolgimento di questo meccanismo in altre situazioni cliniche che si manifestano spesso con infertilità e che possono essere associate ad un aumento della temperatura, come ad esempio il varicocele e l'obesità. La misurazione della temperatura testicolare in queste condizioni cliniche ha documentato un danno della produzione spermatica «correlato proprio all'aumento della temperatura e al gene recettore attivato dalla temperatura», concludono.