Clima. L’accordo fra Usa e Cina, i grandi inquinatori
Per diventare operativo, l'accordo necessita della ratifica di Paesi pari al 55% delle emissioni mondiali. I due Paesi producono il 38% di anidride carbonica
Usa e Cina hanno annunciato, durante il G20 di Hangzhou, la ratifica dell'Accordo Onu di Parigi firmato alla Cop21 di dicembre per il taglio delle emissioni di gas serra. L'accordo necessita della ratifica di 55 Paesi per diventare operativo, in rappresentanza del 55% delle emissioni mondiali. Finora avevano ratificato l’accordo 24 paesi che rappresentano poco più dell'1% delle emissioni globali di gas a effetto serra. I due Paesi producono il 38% di anidride carbonica a livello mondiale legato ad attività umane e quindi avvicinano il giorno in cui diventerà vincolante l’intesa Onu per contenere entro 1,5 gradi l’aumento della temperatura del mondo.
Barack Obama - L’accordo fra i due Paesi può essere visto come "il momento in cui abbiamo finalmente deciso di salvare il nostro pianeta": lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo il quale è la risposta a tutti coloro che pensavano impossibile centrare un target tanto strategico. Obama ha espresso apprezzamento per la leadership mostrata da Usa e Cina: molti altri Paesi "devono ratificare formalmente l'accordo" perché non ci siano più ritardi.
L’Onu - Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon è ottimista sull’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi. "Sono fiducioso", ha detto Ban, che ha partecipato a un evento su questo tema con Barack Obama e Xi Jinping, ringraziandoli "per aver lavorato insieme al raggiungimento di un risultato che nessuno può centrare da solo". I due leader di Usa e Cina hanno simbolicamente consegnato a Ban Ki-moon i rispettivi documenti, in base ai quali i due Paesi si impegnano ai passi necessari "per onorare" l'accordo di Parigi. Xi Jinping ha espresso l'auspicio che l'esempio sino-americano possa essere una spinta per gli altri Paesi affinché comincino a intraprendere azioni significative. L'azione congiunta di Washington e Pechino potrebbe portare all'operatività dell'accordo di Parigi entro la fine dell'anno, molto prima dei tempi inizialmente previsti.