Il clima e il mondo. Tra woke e cancel-culture, Pinterest ha deciso: censurerà i negazionisti
Verranno rimossi “contenuti che negano l'esistenza o l'impatto del cambiamento climatico” oppure “che risultano in contraddizione con il parere della comunità scientifica”
La piattaforma social Pinterest ha adottato una nuova policy contro la disinformazione sul clima che punta a contrastare qualsiasi contraddizione o dichiarazione ritenuta “fuorviante”. Con questa nuova policy, Pinterest è l'unica tra le maggiori piattaforme digitali ad aver stabilito delle linee guida chiare e rigorose contro le informazioni ritenute false sul clima, comprese le teorie del complotto. Tali linee guida si applicano sia ai contenuti organici che agli annunci. Pinterest ha ricevuto l'appoggio di numerose organizzazioni di settore, tra cui la Climate Disinformation Coalition e la Conscious Advertising Network.
Dice la società: “Per Pinterest è molto importante che le idee disponibili sulla sua piattaforma provengano da fonti attendibili, indipendentemente dalla ricerca che si sta effettuando, che si tratti di ricette di cucina, di prodotti da acquistare, di lavori da fare in casa o di idee per vivere in modo più sostenibile”.
Inoltre, “la policy sulla disinformazione sul clima prevede la rimozione dei contenuti che potrebbero danneggiare il benessere, la sicurezza o la fiducia del pubblico”.
Sono vietati e verranno rimossi “contenuti che negano l'esistenza o l'impatto del cambiamento climatico, l'effetto dell'uomo sul cambiamento climatico o il fatto che il cambiamento climatico sia avvalorato dalla comunità scientifica”, oppure “che risultano in contraddizione con il parere della comunità scientifica”, ma anche contenuti con “omissioni o selezioni parziali, al fine di minare la fiducia nella scienza e negli esperti” e anche contenuti “relativi a situazioni di emergenza per la sicurezza pubblica, tra cui disastri naturali e condizioni meteorologiche estreme”. Lo stesso vale per la pubblicità. "La policy contro la disinformazione sul clima è un ulteriore passo avanti verso il nostro obiettivo di contrastare la disinformazione e creare uno spazio online sicuro", commenta Sarah Bromma, head of policy di Pinterest.