Il clima e i soldi. Assicurazioni in difficoltà per il meteo estremo
In agricoltura aumentano premi e polizze multi rischio. Il 25% dei danni da catastrofi naturali riguarda le produzioni agricole, l’80% i casi di siccità
Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più intensi e frequenti e stanno cambiando il mercato delle assicurazioni per l'agricoltura. Il 25% dei danni da catastrofi naturali riguarda l'agricoltura, percentuale che sale all'80% nel caso delle prolungate siccità, in costante aumento anche in Italia. I cambiamenti climatici stanno lentamente convincendo gli agricoltori italiani ad aumentare il ricorso alle nuove polizze multirischio.
L’anno peggiore è stato il 2017
L'anno orribile, funestato da gelate e siccità, è stato il 2017, con un aumento del 50% dei risarcimenti pagati su base annua, secondo i dati Ismea-Ania riportati da Il Sole 24 Ore Radiocor. Nel 2018 i premi pagati dagli agricoltori sono mediamente rincarati, dal 6,7 all'8,1% del valore assicurato. Nonostante questo, il ricorso alle polizze è cresciuto del 4,9 per cento.
I dati del clima
Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale, organismo dell'Onu, le concentrazioni medie globali di anidride carbonica (CO2) hanno raggiunto 407,8 parti per milione nel 2018, rispetto a 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017. L'aumento di CO2 dal 2017 al 2018 è stato molto vicino a quello osservato dal 2016 al 2017, e appena sopra la media nell'ultimo decennio. "Non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo", spiega il segretario generale dell'Omm, Petteri Taalas. Le conseguenze, aggiunge, sono "impatti sempre più gravi dei cambiamenti climatici, con temperature in aumento, condizioni meteo più estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazione degli ecosistemi marini e terrestri. L'ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione comparabile di CO2 è stata 3-5 milioni di anni fa. Allora, la temperatura era più calda di 2-3 gradi, il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso".
Poche coperture al Sud
La situazione resta polarizzata tra Centro-Nord e le aree del Mezzogiorno che vede – secondo l'ultimo rapporto Ismea – solo il 12% delle aziende agricole assicurate a livello nazionale, quota che scende al 7% dei valori e ad appena il 5% delle superfici.
Un divario che emerge soprattutto nei comparti che caratterizzano l'agricoltura del Sud, come nel caso del grano duro, con il "Granaio d'Italia", che conta appena 214 aziende assicurate a fronte delle oltre 2.700 del Nord. Tra le ragioni dello scarso ricorso degli agricoltori del Sud verso le polizze agricole figurano motivazioni economiche, come l'eccessivo costo delle polizze, esperienze pregresse negative in occasione di perizie e risarcimenti e il frequente approccio "fai da te" nella gestione del rischio attraverso tecniche agronomiche di prevenzione dei danni e strutture di protezione.
L’evento grandine
Se l'evento grandine, il più assicurato in agricoltura, si verifica con maggiore frequenza rispetto ad altri, i danni da eventi catastrofali, come gelo o siccità, risultano sempre più intensi, anche se ancora meno frequenti.
Nel 2017 la crescita di questi eventi ha portato a un loss-ratio, il rapporto tra i premi incassati dalle compagnie di assicurazione e i sinistri pagati agli agricoltori, del 128%, un livello molto elevato e in forte crescita rispetto all'88% del 2016.
I prodotti maggiormente colpiti da gelo e siccità, frutticole in particolare, hanno registrato loss-ratio di oltre il 400 per cento.