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Dove va la società. Sondaggio. Così gli italiani non tollerano gli eco-imbrattatori

where Roma when Lun, 10/07/2023 who roberto

Un sondaggio d’opinione condotto dalla Ipsos su progetto di Conou, Legambiente, Editoriale Nuova Ecologia. La ricerca su economia circolare, green jobs, crisi climatica e ambiente

Nel 2023 cresce sia la quota dei ecovandali.jpgconoscitori dell’economia circolare, che arriva al 45% (segnando un incremento del +5% rispetto a cinque anni fa), sia il numero dei cittadini, ben il 60%, secondo i quali i green job aumenteranno in futuro (+12% rispetto al 2022). E al contrario ancora una volta viene misurato quanto poco siano apprezzate le azioni di protesta degli eco-imbrattatori, comprese solamente da un italiano su cinque. Il 43% dei cittadini non sa e non ritiene credibile che l’Italia abbia la percentuale più alta in Europa sul riciclo dei rifiuti e Il 63% pensa che i disastri (siccità, alluvioni e trombe d’aria) siano effetto della mutazione del clima.

Questo il quadro emerso in occasione della decima edizione dell’Ecoforum, conferenza nazionale sull’economia circolare, organizzata nei giorni scorsi da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Regione Lazio, che si è aperta con la presentazione del sondaggio Ipsos “L’Italia e l’economia circolare”. La ricerca è dedicata a economia circolare, green jobs, crisi climatica e ambiente ed è stata promossa dal Conou, Legambiente, Editoriale Nuova Ecologia.
 
Lubrificanti, plastica ed elettronica

Per i cittadini la plastica, gli oli usati e i Raee (rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici) sono i materiali ritenuti più pericolosi per l’ambiente, in particolare la plastica dura. I materiali riconosciuti come più facilmente rigenerabili sono quelli percepiti come meno pericolosi per l’ambiente: il vetro e la carta. Per quel che riguarda i lubrificanti usati, solamente meno della metà del campione sa che viene raccolto (+2% dal 2022).
 
Il commento del Conou
“C'è ancora molto lavoro da fare perché in Italia si diffonda una piena contezza dell'importanza e necessità dell'economia circolare per l'ambiente e lo sviluppo, ma è incoraggiante che in un solo anno il numero delle persone consapevoli dell'urgenza di questa sfida sia cresciuto con all’avanguardia i più giovani. L’economia circolare è un cambio di approccio ‘totale’ che dovrà pervadere tutta l’economia, ma, soprattutto, il nostro sistema culturale e valoriale. Spiace peraltro che gli Italiani non abbiano consapevolezza di come il nostro Paese abbia dimostrato, nell’economia circolare, una eccellenza di risultati e di modello organizzativo, i consorzi, senza pari in Europa”, commenta Riccardo Piunti, presidente del Conou.

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