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Imbrattatori climatici. Così la legge punirà le proteste se deturpano paesaggio e cultura

where Roma when Lun, 22/01/2024 who roberto

Sì alla legge contro le proteste vandaliche, carcere fino a 5 anni. Sanzioni più severe per chi imbratta o deturpa beni culturali e paesaggistici. Le multe finanzieranno il ministero della Cultura

Protestare per l’ambiente è palazzo-vecchio-imbrattato.jpgsacrosanto e giusto ma è reato quando diventa vandalismo. Questo dice la legge contro le ecoproteste condotte tramite colla, vernice o altre modalità di danneggiamento dei beni culturali e paesaggistici. La Camera ha approvato in via definitiva con 138 sì il disegno di legge di conversione del decreto che introduce sanzioni più severe, con carcere fino a 5 anni.
Il provvedimento, che ha come primo firmatario il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, era già stato approvato dal Senato lo scorso 11 luglio.
Nel mirino del governo i gruppi di attivismo come Extinction Rebellion o Ultima generazione che, per contestare le politiche ambientali e climatiche, hanno gettato vernici su monumenti, quadri o nei canali di Venezia.
 
Queste le sanzioni
Chiunque distrugga, disperda, deteriori, renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici è punito con una sanzione che va dai 20mila ai 60mila euro. Se il danno porta "un uso pregiudizievole per la conservazione o integrità" o un "uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico", la sanzione può oscillare da 10mila a 40mila euro. L'autorità competente a occuparsi della materia è il Prefetto e la notifica all'interessato deve avvenire entro 120 giorni dalla commissione del fatto.
 
Le sanzioni finanziano il ministero della Cultura
I proventi delle sanzioni verranno riassegnati al ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Se la sanzione verrà pagata entro 30 giorni dalla notifica, sarà ridotta tranne per chi si sia già avvalso di questo beneficio negli ultimi 5 anni.
 
In quali casi il carcere
Vengono modificati gli articoli del codice penale, il 635 (danneggiamento) e il 639 (deturpamento). Rischia da 1 a 5 anni di carcere chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili beni mobili o immobili durante manifestazioni pubbliche, oltre al pagamento di una multa fino a 10mila euro. Se, invece, il danneggiamento avverrà in musei, pinacoteche o gallerie la reclusione potrà andare da 1 a 6 mesi e la multa potrà essere da 300 a mille euro.
 
Il commento di Sangiuliano
È stato varato "un principio di rispetto per la cultura nazionale: chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi", dice il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Posto che come dimostra un'ampia casistica occorre spendere somme ingenti" per il ripristino, "è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento".

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