L’ecorivoluzione in Lombardia. Nuove regole per Via, rifiuti, gare gas, acque minerali
In diversi provvedimenti la Regione ha rinnovato le norme anche per Emas, bonifiche, inceneritori, agriturismi, serre. Finanziamenti contro gli inquinamenti più gravi. Raccolta differenziata al 67%
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato a maggioranza (43 voti favorevoli, 23 contrari) la legge regionale "Disposizioni per la razionalizzazione di interventi regionali negli ambiti istituzionale, economico, sanitario e territoriale".
Si tratta di un provvedimento "omnibus" suddiviso in quattro titoli e 31 articoli, che raccoglie le indicazioni provenienti dalle Commissioni consiliari per una sorta di "azione di disboscamento legislativo" abrogando, modificando o semplificando norme regionali obsolete e armonizzandone altre alla legislazione nazionale di riferimento.
Tra i vari provvedimenti, alcuni punti chiave: reti gas, rimozione amianto e canoni acque.
Ogni anno verrà predisposta una "legge di semplificazione" sulle norme in vigore; verrà adottata la "fatturazione elettronica" nei rapporti con il sistema regionale; verrà eliminato l'adeguamento tributario in base al tasso di inflazione programmato; verranno rese pubbliche le informazioni su retribuzioni e dati patrimoniali dei dirigenti della Giunta regionale.
Numerosi i settori del comparto agricolo interessati dagli interventi di semplificazione o di modica normativa. Tra essi le modalità di tenuta del Registro unico regionale dei controlli in agricoltura e nel settore agroalimentare (Ruca); l'adozione di un marchio di riconoscimento per le "fattorie sociali e didattiche" e il riconoscimento alle malghe della loro funzione ambientale e socio-economica.
Per gli agriturismi vengono definiti i loro limiti dimensionali, le percentuali obbligatorie di utilizzo di prodotti propri, segnaletica e cartellonistica.
Vengono introdotte nuove norme per serre fisse e mobili.
In materia ambientale vengono introdotte modifiche di semplificazione relative alle procedure di Via (Valutazione Impatto Ambientale), all'aggiornamento del Puggs (Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo) e del catasto delle reti e delle infrastrutture del sottosuolo.
Inoltre, vengono apportate modifiche alla normativa che riguarda gli interventi per la derivazione di acque superficiali e la semplificazione dei controlli ambientali per le imprese registrate Emas (Eco-Management and Audit Scheme, un sistema a livello europeo a cui possono aderire volontariamente le imprese e le organizzazioni, sia pubbliche che private che desiderano impegnarsi nel valutare e migliorare la propria efficienza ambientale).
Altre misure di semplificazione riguardano i temi delle infrastrutture per la distribuzione del gas, acque minerali e termali, parchi e aree protette.
Nei Comuni soggetti a commissariamento, alla data del 24 maggio 2014 il vigente piano regolatore generale conserva efficacia fino all'approvazione del Pgt e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2015.
Riguardo i temi delle infrastrutture per la distribuzione del gas in vista delle prossime gare per l'attribuzione della gestione del sevizio, è stata chiarita la norma regionale che consentiva ai Comuni l'eventuale trasferimento delle proprietà, con positive ricadute per i bilanci degli Enti locali lombardi, viste le enormi difficoltà nel produrre investimenti nel sistema a causa del Patto di stabilità.
Per quanto concerne la rimozione dell'amianto, il Consiglio ha dato mandato alla Giunta, entro pochi mesi, di stabilire con propria delibera le modalità con cui i Comuni dovranno garantire il ritiro per i privati di piccole quantità di eternit, aprendo così per la prima volta in Lombardia la possibilità di effettuare in proprio la rimozione dei tetti con appositi kit.
Per quanto riguarda invece il capitolo acque minerali e termali, i canoni che oggi sono versati alle Province arriveranno direttamente ai Comuni che sono sedi di stabilimento o di imbottigliamento o termali. Il 60% del canone verrà versata direttamente nelle casse comunali, che lo avranno a disposizione per le spese di investimento sul loro territorio, il 20% alle Province per le pese amministrative e il restante 20% verrà distribuito dalla Regione ai Comuni limitrofi a quelli sedi di stabilimento, per coprire gli eventuali disagi. I Comuni verranno identificati entro la fine dell'anno con una apposita delibera, previo confronto con i territori interessati.
Al via inoltre, su decisione in questo caso della Giunta regionale, al piano rifiuti.
Riduzione della produzione di rifiuti urbani con il raggiungimento a livello regionale del 67 per cento di raccolta differenziata e la priorità al recupero di materia. Ma anche nuovi criteri localizzativi per gli impianti (inceneritori, discariche e trattamento) quale riferimento in sede di autorizzazione e il metodo di calcolo del fattore di pressione per le discariche, finalizzato a tenere conto delle specifiche situazioni territoriali. Sono alcuni degli elementi innovativi introdotti dalla Giunta lombarda dopo il via libera al Piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche proposto dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi.
Inoltre, insieme alla definizione di criteri localizzativi per l'istallazione degli impianti di gestione dei rifiuti e alle linee guida alle Province per la redazione dei Piani provinciali, viene definito anche il modello di raccolta dei rifiuti urbani comunale.
Il porta a porta è risultato essere il sistema più proficuo anche secondo gli ultimi studi del Politecnico di Milano.
Nel Piano rifiuti sono stati inseriti anche due criteri innovativi e restrittivi: uno a tutela della popolazione residente, l'altro per evitare ulteriore consumo del suolo. "Nel primo caso - ha spiegato Terzi - si tratta delle nuove distanze minime tra la recinzione dell'impianto stesso di discarica e la prima area residenziale. Distanze minime aumentate, che variano in base alla funzione dell'impianto, sia esso di inerti o come nel caso del cemento amianto, la cui distanza è stata aumentata da 200 a 500 metri".
Per tutelare il suolo sono stati inseriti il divieto per la realizzazione di nuovi impianti su qualsiasi terreno a destinazione agricola, individuati dai Pgt dei Comuni e dai Ptc dei Parchi.
Per quanto riguarda il capitolo bonifiche, tra le assolute novità del nuovo Piano Rifiuti c'è la tutela giuridica per le azioni di rivalsa per il recupero delle spese di bonifica sostenute dal soggetto pubblico.
Su proposta dell'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, la Giunta regionale ha approvato uno stanziamento di 42 milioni di euro (19 per il 2014 e 23 per il 2015) per interventi di bonifica e per il completamento o l'avanzamento delle operazioni già avviate. Questi fondi hanno anche l'obiettivo di semplificare le possibilità di intervento diretto e la progettazione. Potranno essere usati anche per eventuali lavori di messa in sicurezza. Sono 18 i Comuni che potranno beneficiare dei contributi: Monticelli pavese, Spessa, Valle Lomellina, Santa Giuletta e Varzi Valle Staffora, in provincia di Pavia; Casalpusterlengo (Lodi); Rho, Trezzano Rosa e Lacchiarella, in provincia di Milano; Zanica (Bergamo) e Asola (Mantova). Rientrano nei 19 milioni di euro anche 910.000 euro per il sito Caffaro a Brescia e 28.064 euro per la diga Masetti nel Mantovano.
In particolare, per quanto riguarda gli interventi previsti nella programmazione economico-finanziaria 2014/2016, sono finanziati i seguenti interventi prioritari: a Rho (Milano), la realizzazione degli interventi di bonifica del focolaio di contaminazione individuato nel sito dell'ex Chimica Bianchi; ad Asola (Mantova), la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza permanente e bonifica dell'area dell'ex Flucosit; a Mantova presso la Diga Masetti, il completamento degli interventi di bonifica; a Varzi (Pavia) Valle Staffora, il completamento dell'intervento di bonifica d'ufficio nell'area demaniale del torrente Staffora.
Sono state integrate le risorse per il proseguimento degli interventi in capo alle Province e all'Arpa sulla ricerca delle sorgenti di inquinamento delle acque sotterranee: a Bergamo (quartiere Redona), a Como (Cassina Rizzardi), a Lodi (ex Agip via Sant'Angelo), Varese e Pavia.