Edison apre il dibattito sui cambiamenti climatici in vista della Cop 21
Rappresentanti delle istituzioni, dell'Unesco, del mondo della ricerca e delle associazioni ambientaliste e del settore industriale si confrontano sull'uso razionale ed efficiente dell'acqua
L’Edison ha ospitato "La risorsa idrica e i cambiamenti climatici - impatti diretti e indiretti e le misure di adattamento", il primo di un ciclo di tre seminari preparatori alla Cop21, la Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici che si terrà dal 30 novembre all'11 dicembre a Parigi con l'obiettivo di siglare un nuovo accordo, in sostituzione di quello di Kyoto del '97, sulle misure da adottare per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e contenere l'aumento della temperatura terrestre entro i due 2°C.
L'obiettivo prioritario dei 196 paesi della Cop21 è identificare politiche coerenti e globali per diminuire le emissioni di gas a effetto serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che si ripercuotono anche sulla disponibilità e qualità dell'acqua, alterando le condizioni meteorologiche in termini di temperature, precipitazioni e portata dei fiumi.
In quest'ottica saranno significative le misure che i paesi metteranno in campo per adattare i sistemi energetici nazionali e le infrastrutture idriche alle mutazioni climatiche.
Dopo il saluto introduttivo del sottosegretario Claudio De Vincenti e di Bruno Lescoeur, amministratore delegato di Edison, la giornata di lavori ha visto due tavole rotonde. La prima, moderata da Roberto Potì (Edison) ha approfondito il tema dell'acqua nei settori di utilizzo e il modello istituzionale di riferimento; la seconda, moderata da Claude Nahon (Edf) , ha valorizzato il contributo del mondo accademico e della ricerca alle innovazioni tecnologiche capaci di alleviare o ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica.
Tra gli ospiti Guido Bortoni, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico; Stella Bianchi, commissione ambiente della Camera; Mario Nova, Regione Lombardia; Lucilla Minelli dell'Unesco; Guglielmo Lanzani dell'Istituto Italiano di tecnologia; Federico Testa, commissario Enea; Chicco Testa, presidente di Assoelettrica; Antonio Boselli (Confagricoltura); Giovanni Vallotti (A2A e presidente Utilitalia); Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente.
"I cambiamenti climatici e la disponibilità delle risorse sono temi intimamente legati al settore dell'energia, e vogliamo pertanto essere in prima fila nel prepararci al futuro in modo sostenibile", ha osservato Bruno Lescoeur. "L'acqua è una fonte sostenibile a "emissioni zero" e il contributo della produzione idroelettrica è fondamentale nel percorso verso la de-carbonizzazione del settore elettrico ed energetico in generale".
Nel breve-medio termine il ruolo dell'idroelettrico è fondamentale nel mix di generazione rinnovabile per raggiungere gli obiettivi europei vincolanti al 2020 e per avviare il percorso verso quelli del 2030 che prevedono una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 e un incremento delle fonti rinnovabili del 27% al livello europeo.
In Europa sono circa 90 i miliardi di metri cubi di acqua destinati alla produzione di energia elettrica (circa il 37% del totale disponibile), mentre i settori agricolo e industriale impiegano rispettivamente 74 e 31 miliardi di metri cubi. La restante parte è sfruttata per impieghi urbani (19%).
In Italia vengono impiegati circa 7 miliardi di metri cubi di acqua per la produzione di energia elettrica, che rappresenta il 13% del totale utilizzabile, mentre il settore industriale e quello urbano esprimono un fabbisogno equivalente che si attesta intorno al 18% dell'acqua utilizzabile. Il settore agricolo, invece, è quello che assorbe una maggiore quantità della risorsa idrica con il 46% della disponibilità.
Nel 2014 nel nostro Paese con l'idroelettrico sono stati prodotti circa 59 TWh di elettricità, pari al 21% della produzione lorda di energia elettrica. L'acqua rappresenta la principale fonte di energia rinnovabile: sempre nel 2014 la sua quota nel mix di fonti rinnovabili è stata del 48% (mentre il fotovoltaico si attesta al 20% e l'eolico al 13%).
La gestione delle infrastrutture idroelettriche richiede una particolare attenzione per l'utilizzo ottimale delle risorse idriche, compatibilmente con la biodiversità degli ecosistemi, ma anche in relazione alle misure di controllo e difesa del territorio dai dissesti idrogeologici.
Edison, che ha introdotto da oltre un secolo la produzione idroelettrica in Italia, custodisce una memoria storica senza pari in Europa nella gestione delle centrali idroelettriche ed è da sempre attenta ai temi ambientali e sociali.