Enrico Bondi “grazia” l’Ilva: il cancro a Taranto è colpa di alcol e fumo
Sdegno dopo le parole del commissario – già convocato dal ministro Orlando – che attacca i dati dell’Arpa sull’inquinamento. Intanto è in arrivo un piano da 1,8 miliardi per l’attuazione dell’Autorizzazione integrata ambientale
“È erroneo e fuorviante attribuire gli eccessi di patologie croniche oggi a Taranto a esposizioni occupazionali e ambientali occorse negli ultimi due decenni”. Parola di Enrico Bondi, ex amministratore e ora commissario governativo dell’Ilva, che nega le responsabilità del siderurgico nella delicata situazione sanitaria a Taranto. L’Ilva non ha colpe, sostiene Bondi, bensì i fattori responsabili di malattie e decessi per tumore a Taranto sarebbero altri: “Fumo di tabacco e alcol, nonché difficoltà nell’accesso a cure mediche e programmi di screening”.
“Nelle città portuali maggior consumo di sigarette” – Va da sé: l’uscita estiva di Bondi ha subito creato una bufera. Le affermazioni del manager sono contenute in una lettera inviata al presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, nonché all’Arpa Puglia, all’Ares Puglia e all’Asl di Taranto: nel testo il commissario contesta sia il collegamento fra inquinamento del siderurgico e casi di tumore nella città pugliese – collegamento evidenziato nelle relazioni consegnate dai periti alla magistratura – sia l’introduzione della Valutazione del danno sanitario nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell’Ilva.
Per Bondi, in pratica, l’elevata incidenza di tumori è conseguenza del fatto che, essendo Taranto città portuale e marittima, negli anni ha registrato un maggior consumo di sigarette.
Nicastro: parole gravi da un manager dello stato – “Siamo abituati a un atteggiamento aziendale che non accetta controllo e che è insofferente a qualunque meccanismo di garanzia rispetto a tutela dell’ambiente e salute dei tarantini – risponde Lorenzo Nicastro, assessore all’Ambiente della regione Puglia. – È grave, tuttavia, che lo stesso atteggiamento del privato e della proprietà si riverberino oggi nelle parole e nelle azioni di un manager nominato dal governo che, nei fatti, ha una mandato pubblico rivolto a dirimere una questione di importanza nazionale”.
“Se le questioni in campo non fossero drammatiche ci rideremmo su”, attacca Anna Rita Lemma, consigliere regionale della Puglia per il Pd. “Le dichiarazioni di Bondi sono inopportune, gravi e beffarde”, aggiunge Lemma, chiedendone la rimozione dall’incarico nel rispetto delle famiglie delle vittime e dei malati.
Nel frattempo, mentre il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha chiesto un incontro a Bondi, a Taranto si celebra il processo per omicidio colposo plurimo di ex operai Ilva deceduti per mesotelioma pleurico. Alla sbarra ci sono i vertici della fabbrica dal 1978 a oggi.
Gli stanziamenti per l’Aia – Sul fronte tecnico è invece in arrivo un piano finanziario che, attraverso una negoziazione con le banche e la Bei, metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro in tre anni per l’attuazione delle disposizioni contenute nell’Aia. Lo ha detto il subcommissario dell’azienda, l’ex ministro Edo Ronchi, al termine della cabina di regia che si è insediata nelle scorse ore al ministero dell’Ambiente.
Circa 300 milioni saranno impegnati per le bonifiche “di acque, rifiuti e discariche”, ha spiegato Ronchi. Inoltre, sono in una fase di progettazione esecutiva gli interventi prioritari come la copertura dei parchi minerari.